«Les folies napolitaines», il burlesque irrompe nel Campania Teatro Festival

«Les folies napolitaines», il burlesque irrompe nel Campania Teatro Festival
di Giovanni Chianelli
Sabato 3 Luglio 2021, 12:27
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Un piccolo, grande gioiello “Le folies napolitaines”. Entra nel cartellone del Campania Teatro Festival come una boccata d’aria fresca in questa estate afosa. La regista Floriana D’Ammora, che più tardi ritroveremo come Fanny Damour nell’ammaliante pezzo di chiusura, a chiudere il cerchio dei numeri, dei balletti, dei brani cantati, lo sa e lo annuncia all’inizio: “Mica siamo a uno spettacolo della Societas Raffaello Sanzio. Su, ridete, applaudite, fatevi sentire” incita il pubblico. Che, come da tradizione per gli spettacoli di burlesque, può fischiare e rumoreggiare in libertà.

Gli attori fanno di tutto per richiamare il clamore degli spettatori: si va da Madame Flo che è travestita da autostoppista per Lourdes, in abiti dimessi, e nessuno la prende a bordo, per poi iniziare a denudarsi e a rivelare la sua anima prorompente (dopo le auto faranno la fila per lei); a Grace Heart che mette in scena una (s)vestizione di una dama borbonica, ancheggiando, mettendo ironia in un semplice sguardo o in un gesto minimo.

Fino agli intermezzi canori dei bravissimi Mirkaccio alla fisarmonica – notevole la canzone in cui prende in giro la sua “r” rotante – e la star Mike Lupone, ribattezzato “l’ultimo divo”, che in “Addio sogni di gloria” del reuccio Claudio Villa fa venire giù il palco immerso nel verde notturno di Capodimonte.

Orchestrazione semplice ma molto concentrata, non permette di distrarsi né di perdere il filo dei siparietti: Roby Roger, Marlon Dietritch, Il Capasso, Claude Legal, Mister Vertigo, Medusa con Rudinì, i due servetti di scena bravi a ricamare gli spazi tra uno stacchetto e l’altro. Un collettivo ben assortito e di grande qualità artistica, oltre che umana, straordinariamente capace di fare un ottimo show e al contempo metterla sul leggero, tra lazzi e doppi sensi, tipica di questi spettacoli.

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