Si avvicina la fine del Campania Teatro Festival che vede nella penultima giornata della sua quindicesima edizione, protagonisti quattro nuovi appuntamenti in programma. A pochi giorni dalla sua scomparsa, la sezione Sportopera celebra Raffaele La Capria con “Letteratura e salti mortali”, in scena nelle praterie del Gigante del Real Bosco di Capodimonte alle ore 21. Claudio Di Palma è regista e interprete di questo racconto teatrale liberamente ispirato all’omonima raccolta del compianto autore napoletano. Quando si pensa alla sua opera, non si può fare a meno di ricordare i tuffi nel golfo di Napoli descritti da La Capria che sapeva restituire attraverso le parole il suggestivo vitalismo della pesca sottomarina. Il tuffo è quello che, articolandosi in volute “mortali”, si dirige rapido in piscina e i convenuti al surreale cenacolo assumono forma e senso nelle riflessioni dell’unica figura che fra loro si muove e parla.
Per la sezione progetti speciali, Elio de Capitani leggerà “Barabamborbòn”, racconto di Diego de Silva, nell’ambito del progetto Il Sogno Reale. I Borbone di Napoli.
Sempre per la sezione progetti speciali, sarà presentato in anteprima assoluta “La storia più bella del mondo” a Palazzo Coppola, nella Valle Cilento, alle ore 21. La trama è la seguente: i personaggi delle fiabe escono dai loro libri in cerca di un racconto con cui partecipare al concorso. Raggiungono il Cilento in cerca di persone anziane e ascoltano le loro storie, le annotano, le rileggono e si convincono che tra quei ricordi, semplici ma avvincenti, si nascondano anche delle favole. La sana competizione sfocia, però, in una lotta intestina a ogni gruppo quando i cattivi rubano i quaderni con i racconti per vincere il concorso. Buoni e cattivi si ritrovano a combattere anche al di fuori della propria fiaba, mettendo in campo la parte più profonda della propria anima.
Ultima giornata per “Semi in air: io sono confine”. 3 giorni di indagine performativa sul corpo come frontiera, laboratorio a cura di Loredana Putignani, nella Sala Assoli dalle ore 11 alle ore 19. «Il progetto – racconta Putignani – è un processo che indaga sulle soglie tra culture e molteplici linguaggi creativi su piattaforma globale, per una resistenza culturale oltre le frontiere. Una dimensione spaziale e performativa, che ridefinisce alcuni tragitti aperti dai maestri dell’Avanguardia del secondo ‘900 tra scena teatrale, arti visive e performance. Uno scavo, nelle estrazioni degli elementi di performance puri da Beckett a Kantor, dai Laboratori di Frontiera di Neiwiller e Leo de Berardinis, a Eurasia d Joseph Beuys, dai tracciati di Hirayama all’Abramovic Method».