Campania teatro festival, il programma della 29esima giornata

Campania teatro festival, il programma della 29esima giornata
Giovedì 7 Luglio 2022, 14:00
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Ventinovesimo giorno di programmazione per il Campania teatro festival che prevede una imperdibile anteprima speciale, al giardino paesaggistico di porta Miano del real bosco di Capodimonte alle ore 21, “Una ragazza come io” con Chiara Francini. In scena, nella sezione prosa nazionale, il testo scritto dalla stessa Francini con Nicola Borghesi, che firma anche la regia, con le musiche eseguite dal vivo di Francesco Leineri. Un one woman show in cui l’attrice toscana ripercorre la sua vita con sarcasmo e malinconia per raccontarci cosa significhi per lei essere una donna oggi. In un modo che potrà sembrare rivoluzionario: dicendo la verità. 

Tra gli spettacoli in regione, prima assoluta per “Il sogno di Burney” al teatro comunale di Caserta alle ore 21. Lo spettacolo, nato da un’idea di Dario Ascoli, vedrà sul palco Patrizio Rispo, Raffaella Ambrosino e Stefano Sannino. Il testo è di Stefano Valanzuolo e la regia di Riccardo Canessa. In scena, un capocomico ripercorrerà il lungo viaggio che Charles Burney intraprese nel 1770 alla volta dell’Italia e di Napoli. I grandi compositori che scandirono il suo grand tour e che ne animarono la visione musicale rivivranno con l’aiuto di un attore, una cantante e un gruppo di strumentisti. 

Nella foresta di Tora e Piccilli, alle ore 21, andrà in scena “La Salvazione”, ambientato nell' Italia rurale degli anni cinquanta, in un piccolo paese della Calabria, una famiglia di contadini subisce continue angherie.

Il giovane di famiglia è braccato dalle spire di un sistema malavitoso e il padre, per salvarlo, lo invita più volte a partire da solo verso l’Argentina per garantirgli un futuro migliore. Eppure, ben presto, l’intera famiglia sarà costretta a partire per lasciare il paese per sempre. 

Proseguono gli appuntamenti della sezione Sportppera con un lecture show di Mauro Berruto per la regia di Roberto Tarasco. L’incontro si terrà a Capodimonte nelle praterie del Gigante alle ore 22.30. Mauro Berruto, già allenatore della nazionale italiana di pallavolo, mostrerà nel corso della sua indagine come il gesto dell’allenare non sia esclusivo di chi entra in uno spogliatoio, ma pratica quotidiana per mettere insieme persone, trasformarle in squadre e orientarle verso l’obiettivo. Nel corso della serata, atleti, artisti e poeti dialogheranno in un viaggio ricco di emozioni.

Per la sezione progetti speciali, penultimo appuntamento con “Il sogno reale. I Borbone di Napoli”. Questo incontro, al giardino dei Principi di Capodimonte alle ore 21, vedrà protagonista Francesco Montanari alle prese con il racconto Budello di Athos Zontini. Tra i quadri esposti al museo di Capodimonte, uno rappresenta il matrimonio tra la principessa Maria Carolina di Borbone e il Duca di Berry. Tra gli invitati, compare anche il celebre violinista Niccolò Paganini, seppur non sia mai stato a Napoli quell’anno. In Budello, la voce del suo avvocato, confidente delle sregolatezze del musicista, ne racconterà indiscrezioni sulla vita e sulla musica, prendendo spunto dal periodo napoletano di Paganini.

Sempre per la sezione progetti speciali, nella sala Assoli, alle ore 19, debutterà in prima assoluta “2084. L’anno in cui bruciammo Chrome”, ideato da Marcello Cotugno e Nadia Carlomagno, nato nell’ambito del master teatro pedagogia e didattica dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Testo e regia sono di Marcello Cotugno. In scena, con Francesca Maria Cordella e Nadia Carlomagno, ci saranno le allieve e gli allievi del Master: Paolo Capozzo, Antonella Durante, Graziano Purgante, Giulia Scognamiglio e Anna Simeoli. In 2084. L’anno in cui bruciammo Chrome si immagina che l’Occidente post-capitalista sia stato colonizzato dalla cultura cinese. In un appartamento di un quartiere povero, una famiglia cercherà riscatto sociale seppur tra mille difficoltà. «2084 è un progetto che prende forma, oltre che dal romanzo di Orwell, dall’estetica cyberpunk di William Gibson, dai recenti saggi sulla Cina di Simone Pieranni, dalla visione fantascientifica cyberpunk di Snow Crash di Neal Stephenson, a cui si deve l’introduzione del termine metaverso», raccontano Carlomagno e Cotugno. 

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