Castel Sant'Elmo, allestimento «Dignità Autonome di Prostituzione» fino al 13 luglio

Castel Sant'Elmo, allestimento «Dignità Autonome di Prostituzione» fino al 13 luglio
Sabato 25 Giugno 2022, 15:46 - Ultimo agg. 20:20
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Si apre con un omaggio a Napoli, nella dichiarata dedica a Roberto De Simone, il nuovo allestimento di «Dignità Autonome di Prostituzione» di scena, fino al prossimo 13 luglio nei suggestivi spazi di Castel Sant’Elmo a Napoli. Una nuova edizione, la 49a, del corale spettacolo ideato, diretto e in questo caso anche interpretato da Luciano Melchionna che reinventa per l’imponente fortezza partenopea un irresistibile gioco teatrale coinvolgendo un cast che, tra attori, performer, cantanti e musicisti, impegna in scena più di 30 interpreti di più generazioni.

Prodotto da Teatro Bellini - Fondazione Teatro di Napoli ed Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con la Direzione regionale Musei della Campania, l'originale format inventato da Luciano Melchionna con Betta Cianchini trasporta artisti e pubblico in una vera e propria «casa chiusa dell’Arte» immaginando un luogo dove accogliere e proteggere gli artisti così come un tempo le «case particular» proteggevano quelle donne purtroppo obbligate a praticare il «mestiere più antico del mondo». 49 edizioni, oltre 400 repliche e più di 650.000 spettatori di numerose città italiane costituiscono, in estrema sintesi, i numeri che dimostrano il successo di questo «bordello dell’arte» diretto da «Papi» (lo stesso autore e regista Luciano Melchionna) in cui prostitute e gigolò (attrici e attori) allietano la serata degli avventori/clienti (il pubblico), lasciandosi scegliere, non prima di aver contrattato il prezzo con lo spettatore, per offrire tante e diverse «pillole di piacere», ovvero monologhi teatrali di circa 15 minuti ciascuno.

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Pillole di piacere per il cuore e per la mente, con testi perlopiù inediti scritti da Melchionna su temi scottanti di grande attualità come diritti negati, diversità, amore, giustizia, prostituzione, pedofilia, omosessualità, militarismo e indifferenza.

Dopo qualche ora e tante «Pillole di Piacere», vendute e comprate, è lo stesso «Papi» Melchionna a richiamare tutti, «clienti e prostitute», per una travolgente Festa della vita, dove, tra musiche e danze, il pubblico si lascia trasportare dagli artisti nel corale e gioioso momento finale dello spettacolo che in molti, tra pubblico e critica, hanno giudicato tra i più originali e coinvolgenti delle ultime stagioni.

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