Napoli, una storia d'amore combattuta e un mix di linguaggi: lo spettacolo «Groppi d’amore nella scuraglia»

Un'educazione sentimentale poetica e severa narrata con lo stile di un cantastorie medievale

Una scena dello spettacolo «Groppi d’amore nella scuraglia»
Una scena dello spettacolo «Groppi d’amore nella scuraglia»
Lunedì 30 Gennaio 2023, 13:15
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La notte incombe sul paesino che fa da cornice alla tribolata storia d’amore tra Scatorchio e Sirocchia: «Groppi d’amore nella scuraglia» è un testo del romanziere e drammaturgo veneto Tiziano Scarpa e va in scena al Teatro Tram di Napoli dal 2 al 5 febbraio.

Lo spettacolo plurpremiato – tra cui il riconoscimento per Miglior attore al Fringe Roma 2014 - sale sul palco della sala di Port’Alba con la regia di Marco Caldiron. Ruvido, spigoloso, poetico è il personaggio portato in scena da Silvio Barbiero, che interpreta tutti i personaggi dell’opera – dai più buffi ai più seri - come fosse un cantastorie medievale vestendo anche i panni del narratore.

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La lingua che il protagonista parla è un’invenzione nata dalla penna di Tiziano Scarpa, un mix sapiente di sonorità arcaiche centro-meridionali e altamente onomatopeiche, che Barbiero accompagna con una mimica complessa e raffinata.

La scena è nuda, alla mirabolante lingua inesistente tessuta da Tiziano Scarpa, il compito di riempirla di personaggi e paesaggi, di un immaginario e probabile paesino del nostro centro sud. «Groppi d’amore» è un viaggio in un’educazione sentimentale poetica e severa. Si ride e sorride di questo solitario eroe naïf, come si sorride amaro della nostra coscienza. «Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea – ha detto Tiziano Scarpa del suo personaggio -.

Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico”.

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