Teatro Politeama, torna la rassegna «Musica da Camera» con musiche di Beethoven e Mozart

Sarà la volta del quintetto

Il Teatro Politeama
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Venerdì 17 Marzo 2023, 20:13
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Domenica 19 marzo alle 18:00 al Teatro Politeama, per la rassegna «Musica da camera» sarà la volta del quintetto composto da Francesca Staderini (Flauto), Erika Gyarfas (violino), Flavia Salerno (Violino), Luca Improta (Viola), Lorenzo Ceriani (Violoncello).

Il programma musicale prevede l’esecuzione di «Serenade in re maggiore Op. 25» per Flauto, Violino, Viola di Ludwig van Beethoven, del Quartetto in re maggiore KV 285 e del Quartetto per archi n.17 «La Caccia» in si bemolle maggiore K 458 di Wolfgang Amadeus Mozart.

GUIDA ALL’ASCOLTO A cura di Dinko Fabris

La «Serenata per flauto, violino e viola» appartiene al primo periodo viennese di Ludwig van Beethoven, gli anni 1796-1797, ma fu stampata soltanto nel 1802 dall’editore Cappi a Vienna. Nello stesso 1802 Beethoven ne ricavò una versione per solo flauto e pianoforte che divenne l’op. 41.

Si tratta di una personale rielaborazione del Divertimento settecentesco che consente di osservare l’emergere della personalità dell’autore. La Serenata si conclude con un Allegro vivace imperniato su un ritorno tematico in rondò con una rapida coda.

Mozart compose nella sua breve esistenza ben 26 quartetti per archi (contando quelli completi), segno evidente della sua simpatia ed adesione ad una delle forme più complesse della storia della composizione in Occidente, una sorta di sfida che continuò dopo di lui per tutta l’epoca romantica. Wolfgang completò il suo primo quartetto quando aveva ancora 14 anni, in una locanda durante il suo viaggio in Italia e l’insieme dei quattro archi accompagnerà tutta la sua vita fino agli ultimi tre quartetti «prussiani». Il Quartetto in si bemolle K. 458 è il numero 17 dell’elenco completo e fa parte, come numero 4, della celebre raccolta di 6 Quartetti dedicati a Haydn pubblicata nel 1785 dall’editore Artaria, che raccoglieva opere composte nei tre anni precedenti, dichiaratamente sotto l’influenza dei quartetti del maestro. Nel suo insieme si tratta di un manifesto della raggiunta maturità in questa forma, ma i Quartetti non vennero capiti al loro tempo se non da esperti come lo stesso Haydn, il quale ne fu entusiasta sostenitore. Il sottotitolo «La caccia» del Quartetto K. 458, scritto a Vienna nel novembre 1784, fu probabilmente inserito dall’editore per via del gusto «rustico» del primo tema. Accanto ai quartetti per archi, Mozart ha occasionalmente composto brani con strumenti a fiato, al posto di uno a corde, in funzione concertante: il flauto, l’oboe, il corno o il clarinetto. Il Quartetto in re maggiore K. 285 è un’eccezione per la sua alta qualità. Come tutta la musica per flauto fu composto tra il 1777 e il 1778 (il manoscritto è datato 25 dicembre 1777) e il tema è considerato uno dei più belli mai scritti per flauto, una melodia commovente. Il Quartetto si conclude con un Rondò il cui ritornello è ripetuto due volte come in una forma concertante, alternato a tre sezioni molto elaborate, più nello spirito della Sonata che del Divertimento.

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