Yuliya Mayarchuck al teatro Bolivar con lo spettacolo “Una folle normalità”

Yuliya Mayarchuck al teatro Bolivar con lo spettacolo “Una folle normalità”
Mercoledì 2 Novembre 2022, 17:48 - Ultimo agg. 3 Novembre, 14:24
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Domenica 6 novembre al teatro Bolivar, da quest’anno con la direzione artistica di Nu’Tracks, arriverà sul palco Yuliya Mayarchuck nella commedia «Una folle normalità», scritta e diretta da Juri Monaco, in scena con l’attrice. Ivano Del Bagno, autore e regista teatrale, viene contatto dal suo manager affinché scriva uno spettacolo per una attrice di scarsa fama, tale: Aluna Seranova. Il manager, mette subito in allarme Ivano circa i problemi psichici della donna, infatti pare che Aluna soffra di bipolarismo, disturbo della personalità e sesso compulsivo. Appena l’attrice giunge nello studio di Ivano, comincia, infatti ad avere una serie di comportamenti bislacchi, passa da un personaggio all’altro, da un discorso all’altro senza soluzione di continuità. Ovviamente Ivano, resta vittima delle stravaganze della donna e pur di non turbare l’armonia, l’asseconda in tutto e per tutto.

Finalmente dopo un lungo periodo di esilarante e delirante follia, i due cominciano a lavorare sul testo, Aluna vorrebbe uno spettacolo che esalti il ruolo della donna e che vengano rappresentate le donne più importanti della storia. La commedia a questo punto viaggia su un duplice binario: «la follia e l’omaggio alle donne della storia». «Juri, in scena con me – racconta la Mayarchuck - è riuscito a creare uno show molto divertente e brioso, ripercorrendo varie figure storiche, letterarie e personaggi fiabeschi: Cleopatra, Lucrezia Borgia, Eva, Cenerentola, Wonder Woman e la Bella Addormentata, ovviamente rappresentate in chiave parodistica. Un’avventura davvero molto stimolante». Dopo una carrellata travolgente di siparietti, c’è un duplice colpo di scena che stupirà letteralmente lo spettatore, fino a giungere alla morale finale, attraverso la quale l’attore e lo spettatore si chiederanno: «qual è il limite tra la follia e normalità?» O forse tutti noi viviamo: “una folle normalità!

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