​Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019, kermesse al Mercadante

Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019, kermesse al Mercadante
Giovedì 29 Agosto 2019, 17:08
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Voce calda e inconfondibile. Volto che racconta appena con uno sguardo. Anima tutta, decisamente, latina e partenopea. Sarà Lina Sastri, «La lupa» - come recita il titolo di un suo celebre spettacolo - la regina dell'edizione 2019 de Le Maschere del teatro italiano, l'Oscar del palcoscenico che torna «in scena» giovedì 5 settembre al Mercadante di Napoli e in onda in diretta differita alle 23 su Rai1, con la sua finale condotta ancora da Tullio Solenghi quest'anno fortemente dedicata alle donne. Promossi per il quinto anno dal Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale con il patrocino dell'Agis e ideati nel 2002 dal critico teatrale Maurizio Giammusso e dal regista Luca De Fusco, ogni anno i premi celebrano il meglio della stagione appena conclusa.

In palcoscenico, tutti i candidati nelle terne delle 13 categorie in gara, indicate a giugno da una prima giuria di esperti presieduta da Gianni Letta e poi votate per tutta l'estate via posta da oltre 800 tra artisti e professionisti. Quest'anno a Lina Sastri, attrice ma anche regista, cantante, autrice, fino a ottobre in tournée con il suo Pensieri all'improvviso, va proprio l'ambito Premio del presidente, omaggio alla carriera che è stata e, soprattutto, a quella che sarà. Ospite d'onore sarà poi l'attrice Elisabetta Pozzi, mentre uno speciale ritratto ricorderà tre grandi Signore della scena che ci hanno lasciato di recente, come Valentina Cortese, Ilaria Occhini e Anna Marchesini. Al regista Marco Sciaccaluga il Premio alla memoria Graziella Lonardi Buontempo. Ma a tener banco sarà la corsa ai premi maggiori con tre titoli, per nulla scontati, a contendersi La Maschere per il Miglior spettacolo come La gioia di Pippo Delbono, lo Shakespeare in sardo del Macbettu di Alessandro Serra e When the rain stops falling di Lisa Ferlazzo Natoli, che festeggia la doppietta anche nella terna per la Regia «contro» il Pirandello di Filippo Dini per Così è (se vi pare) e uno spettacolo nato tra le file dell'avanguardia e diventato presto cult come Cous cous klan di Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi.
Per gli amanti di numeri e record, quest'anno nessuna incetta di nominations se non per Luigi Pirandello che colleziona sei candidature e quattro spettacoli finalisti. In gara tra gli attori protagonisti sono poi Alex Cendron per Il Vangelo secondo Lorenzo di Leo Muscato che sfida Antonio Salines per Aspettando Godot di Maurizio Scaparro e Francesco Di Leva per 12 baci sulla bocca di Giuseppe Miale Di Mauro; mentre Maria Paiato per Un nemico del popolo di Massimo Popolizio concorre insieme a Laura Marinoni per John Gabriel Borkman, con la regia di Marco Sciaccaluga, e Imma Villa per Regina madre di Carlo Cerciello. E ancora tra i non protagonisti sono in gara Vincenzo Pirrotta (La tempesta regia di Roberto Andò), Alfonso Postiglione (Assunta Spina regia di Pino Carbone) ed Ernesto Lama (Fronte del porto regia di Alessandro Gassman); e Beatrice Schiros (Cous cous klan), Chiara Baffi (Ferdinando regia di Nadia Baldi), Orietta Notari (Così è se vi pare). In terna per gli Attori emergenti, Luigi Tabita (La rondine regia di Francesco Randazzo) Francesco Roccasecca (Ferdinando), Camilla Semino (When the rain stops falling) e per Migliore interprete di monologoDavide Enia (L'abisso), Marina Confalone (Una relazione per un'accademia), Elena Arvigo (4:48 psychosis). Per le altre categorie, nomination a Migliore scenografo per Marta Crisolini Malatesta (Salomè regia di Luca De Fusco), Luigi Ferrigno (Assunta Spina) e Alessandro Serra (Macbettu). Miglior costumista: Andrea Viotti (I giganti della montagna regia di Gabriele Lavia), Marta Crisolini Malatesta (Salomé) e Gianluca Falaschi (La scuola delle mogli regia di Arturo Cirillo). Migliori musiche: Ran Bagno (Salomè), Marlene Kuntz (Il castello di Vogelod regia di Fabrizio Arcuri), Antonio Di Pofi (I giganti della montagna). Autore di novità italiana: Roberto Alajmo (Chi vive giace), Francesco Brandi (Per strada) e Gabriele Di Luca (Cous cous klan). Migliori luci: Gigi Saccomandi (Salomè), Pasquale Mari (Così è se vi pare) e Orlando Bolognesi (La gioia).(ANSA)
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