Al teatro Cortese la rassegna «Tradimenti», cinque spettacoli scritti da Roberto Russo

Al teatro Cortese la rassegna «Tradimenti», cinque spettacoli scritti da Roberto Russo
Giovedì 16 Dicembre 2021, 15:40
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Grande attenzione per il teatro Cortese di Napoli, dove in programma c'è la rassegna «Tradimenti» con gli spettacoli scritti dal drammaturgo Roberto Russo. Con i testi definiti dallo stesso autore come «cinque infedeltà in forma teatrale», la carrellata drammaturgica pone all'attenzione del pubblico le creature di un commediografo da sempre in bilico tra il grottesco e il surreale. Di un drammaturgo dei nostri tempi capace di affrontare il mito, gli eventi storici, la collettività e le conflittualità all'interno della famiglia, trasformando in opera teatrale i turbamenti e gli squilibri del genere umano.

Con la direzione artistica di Giuseppe Giorgio, dopo l'atto unico «Il Tempo Supplementare» con gli attori Irma Ciaramella e Francesco Maria Cordella direttamente dal Piccolo teatro di Milano, si continuerà il 7 gennaio 2022 con Agostino Chiummariello, interprete e regista e l'attrice Francesca Stizzo, protagonisti di «Silvia e i suoi colori», lavoro dedicato alla vittima innocente della camorra Silvia Ruotolo. A seguire, l'11 marzo, ci sarà l'attore, regista e cantante Gianni De Feo con «La fine del mondo - Concerto per Charles Aznavour» e l'8 aprile Stefano Ariota con «Le mani aperte». A chiudere la mini rassegna, infine, il 22 aprile ci penserà Agostino Chiummariello con «Tonino Napoli: Zero a Zero».

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«“Tradimenti”, la rassegna con i testi di Roberto Russo - ha scritto il direttore artistico, Giuseppe Giorgio - porta in scena una selezione drammaturgica che rispecchia la necessità di un commediografo di fare ascoltare alla gente, la propria profonda e libera voce».

Gli appuntamenti teatrali dedicati all'autore Russo, rappresentano un esempio di ribellione contro la delittuosa azione d'infedeltà che da sempre si compie contro chi scrive commedie rimanendo a Napoli. Una lotta contro chi continua a imbrigliare nel nome di imperscrutabili interessi, l'evoluzione di un teatro più che mai vivo, ma che tutti vogliono far credere morto. 

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