Teatro San Carlo, prima con Emma Dante e la sua regia della Bohème

dal dietro le quinte della Bohème: la regista Emma Dante (tutte le foto sono di Vito Lorusso)
dal dietro le quinte della Bohème: la regista Emma Dante (tutte le foto sono di Vito Lorusso)
Venerdì 8 Ottobre 2021, 19:22
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Il Teatro San Carlo presenta la prima inaugurazione della Stagione con La Bohème di Giacomo Puccini per la regia di Emma Dante, una novità assoluta per il Massimo partenopeo. L’opera, con la direzione di Juraj Valčuha alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro San Carlo, andrà in scena martedì 12 ottobre alle ore 20.

Prove generali con il nuovo allestimento per lo spettacolo

Cinque in tutto le recite, in calendario fino al 19 ottobre, per questa nuova produzione. Le scene di questo nuovo allestimento sono di Carmine Maringola, i costumi di Vanessa Sannino e le luci di Cristian Zucaro, mentre la coreografia è di Sandro Maria Campagna. Ad interpretare Mimì sarà Selene Zanetti, Benedetta Torre darà volto e voce a Musetta, Stephen Costello vestirà i panni di Rodolfo e Andrzej Filonczyk quelli di Marcello. Nel cast vocale anche Pietro Di Bianco (Schaunard), Alessandro Spina (Colline), Matteo Peirone Benoit (Alcindoro), Daniele Lettieri (Parpignol). Maestro del Coro è José Luis Basso mentre il Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo è diretto da Stefania Rinaldi.

Dalla conferenza stampa di stamani per la presentazione della nuova Stagione del Teatro

Emozionata per questa nuova avventura artistica, si è così espressa in una nota la regista: «La Bohème è una favola d’amore, sospesa, come nel dipinto “La Promenade” di Chagall, dove l’innamorato tiene per mano l’innamorata che vola in alto leggera. Ma è anche una tragedia di malattia e di morte, un lungo calvario di povertà e di sogni infranti. Le due grandi finestre della mansarda dalle quali i bohémien scavalcano, sono il passaggio tra l’intimità e l’esternazione pubblica della loro vita». Aggiunge inoltre il direttore generale Emmanuela Spedaliere: «Questa inaugurazione rappresenta per noi un momento storico importante, perché sancisce la ripartenza, dopo la pandemia; per la prima volta torna un’opera sul palcoscenico con scene e costumi che vede impegnati tutti i comparti del teatro e tutto ciò che ruota intorno alla realizzazione di un’opera.

Attività che uniscono le persone e fanno crescere una comunità».

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