Aldo Carlotto, chiacchiere dal sofà e progetti per la Fase 2: «Nulla sarà come prima, grandi opportunità dalla svolta digitale»

Aldo Carlotto: chiacchiere dal sofà e progetti «fase 2» #versoil4maggio
Aldo Carlotto: chiacchiere dal sofà e progetti «fase 2»​​ #versoil4maggio
di Salvio Parisi
Martedì 21 Aprile 2020, 08:15 - Ultimo agg. 08:55
5 Minuti di Lettura

Col confinamento e i limiti lavorativi, l’isolamento domiciliare e le misure di restrizione commerciale ci avviamo a una “fase 2” che già preannuncia complicati orientamenti professionali, disagi nella comunicazione e l’informazione, ma soprattutto confusione (se non panico) nella percezione della collettività.

Da oggi al 4 maggio questo tête-à-tête virtuale dal mio al vostro divano si occupa di proiezioni in fase 2 e ne parlo per primo col settore che sin da ora ha onere e responsabilità nell’indirizzarci verso il dopo-Covid e nella commercializzazione delle “nuove idee”, ovvero il settore della comunicazione pubblicitaria.

Al telefono con Aldo Carlotto, una vita da advertiser, per 10 anni in giro al Nord e da 16 al timone dell’agenzia napoletana Wstaff.
 

 

Allora Aldo,
Dobbiamo mettere in conto e prepararci alla fatidica “nuova normalità”. Siamo già dietro l’uscio e tra un paio di settimane ci aspetta là fuori l’incontro inesorabile coi nostri limiti: ci occorrerà un tempo decelerato e riflessivo, una capacità di riciclarci nell’«essere» e non più nell’«avere» per abitare il mondo che troveremo. 
Come ti prepari da uomo, compagno, padre e amico?

Per come ho vissuto questi primi 50 anni, ho maturato un modo di affrontare la vita orientato alla navigazione a vista.
Non è che non ho mai fatto programmi nella mia vita, anzi: ma più o meno è andata per il verso giusto, avendo sviluppato un grosso spirito di adattamento rispetto ai diversi “cioccolatini” che la vita mi ha riservato, per citare Forrest Gump.
Se a questo aggiungo una smisurata curiosità e voglia di trarre sempre il meglio dalla vita, allora sono pronto a riciclarmi.
Mi preparo sicuramente come uomo, compagno, padre ed amico, mi preparo a migliorare quegli aspetti che non amo di me (e che non amano nemmeno gli altri), sui quali questa quarantena mi ha dato la possibilità di riflettere.
Quello di cui sono certo è che ora più di prima proverò a “vivere profondamente e succhiare tutto il midollo di essa” (op. cit.)

Lo smart working non nasce su una scrivania, ma nella mente di un creativo, ovunque egli si trovi: ognuno dal proprio desktop, cosa state per mettere in campo come Wstaff?
Non ci siamo mai fermati. Anna, Anita, Eugenio, Federica, Pietro, Francesca, Luigi, Martina, Renato, Stefano, Valentina e Valentina: tutto il team. E siamo in costante “isolamento connesso”!
Sono convinto (condividendo ciò col mio amico e socio Antonello Vivace) che questa svolta epocale possa offrire grandissime opportunità di business. In quarantena abbiamo lanciato manoamano.eu, una piattaforma di bond/coupon per dare una mano al settore della ristorazione.
La digitalizzazione del business diventata ormai una condicio sine qua non per lo sviluppo dei brand: noi stiamo studiando soluzioni tailor made per i nostri clienti ma anche, attraverso una campagna social, verso aziende con cui non lavoriamo.
 
In ordine di apparizione e sensazione, ecco gli elementi e gli hashtag che hanno siglato la campana di vetro virtuale in cui attraverso i social ci siamo anestetizzati durante questo lockdown: #silenzio, #casa, #famiglia, #storia, #tempo, #ora, #uniti, #eroi, #applausi, #aiuto, #insieme, #distantimavicini…
Come continua ora?

#ripartiamo #fiducia #futuro #cooperazione… Ma lasciami anche citare dei neologismi anche legati al business individuati col nostro amico Andrea Giordano che analizza i trend: #staycation  #phigital #cashondelivery #undertourism…
 
Vorrei commentare con te alcuni claim di giorni scorsi e a venire:
 
«Non è più tempo di brand: è tempo di persone.»
Francesco Taddeucci, direttore creativo di HMNS Being

Vero, ma senza dimenticare che il brand stesso è una persona, per citare Jaques Séguéla (fondatore di Havas, una delle maggiori ad-agency francesi) con cui ho avuto la fortuna di lavorare.
 
Il mondo non ha bisogno di brand che ci dicano come pensare o “sentire”, ma di brand che compiano azioni: «This is not about Brands. It’s about people.»
Frito Lay, chips e merendine

Il Brand in quanto persona deve compiere azioni e deve agire rivolgendosi direttamente ai suoi lovers, alle persone che lo amano, ricambiando la fiducia attraverso una nuova ruolo che diventa sociale.
 
«La gente ora non fa più la fila davanti agli store Apple (nonostante i “rigenerati” a 400€ per il Covid austerity), ma davanti ai supermercati!»
Giuseppe Morici, CEO di Bolton Food e autore di “Fare marketing rimanendo brave persone” (Feltrinelli Ed.)

Il commercio tradizionale non sarà più lo stesso: i negozi dovranno evolversi in hybrid stores in modo da superare i limiti del luogo fisico.
Verrà completamente ridisegnata la scala dei valori e stravolto il rapporto tra superfluo ed essenziale: chi per primo ne intuirà il nuovo equilibrio avrà vinto.
 
«We’re here. And we are ready.»
Verizon, telefonia USA

Se intendiamo “pronti al cambiamento”, allora è giusto.
In realtà credo che nessuno sia davvero pronto ad uno scenario così imprevedibilmente distante da tutto ciò che era prima. In questo senso è opportuna un’altra efficace citazione, coniata da Action Aid: «Nulla sarà come dopo».
 
«Io non lavoro così, è immorale. Occorre rallentare e riallinearsi.»
Giorgio Armani, lettera al mondo (non solo) della moda

Armani è fuori concorso: vede in anticipo da 40 anni a questa parte o anche prima, lui ha sempre ragione. 
 
«Fare previsioni ora è estremamente difficile: la vera risposta non riguarda i prossimi 6 mesi, ma cosa succederà dopo. Tendo più a una logica darwiniana, con una percentuale significativa di aziende che non ce la farà, specialmente al Sud, ma non solo in Italia.»
Marco Fanfani, CEO di TBWA Italia

Direi un po’ troppo lapalissiana come conclusione.
Chi fa impresa sa che corre un rischio, in qualsiasi situazione si trovi. È il caso di un proverbio napoletano di chi va per mare, «Quann 'o mare è calmo, ogni strunz è marenaro»: nel futuro prossimo ci sarà sicuramente una selezione naturale tra gli Imprenditori di razza e quelli, a vario titolo, improvvisati., Non è una questione geografica: i primi coglieranno le opportunità di cui sopra, i secondi difficilmente riusciranno a superare la tempesta. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA