Dall’universo femminile all’importanza del dialogo sino all’esplorazione del mito. Chiara Tortorelli, autrice e scrittrice napoletana («Storia pettegola di Napoli», Newton Compton editori è il suo ultimo libro) è impegnata in una serie di progetti ma soprattutto nell’affermazione e diffusione della cosiddetta «Interiologia» o meglio dell’Innerself Creative Approach. «È un approccio innovativo che ho ideato e che poi è diventato metodo e che parte dalla cultura del Sé interiore. Nasce dall’integrazione delle due parti di me, la parte ancorata alla realtà e ai miei studi umanistici, che poi si è realizzata nella scrittura grazie al lavoro con il mondo editoriale, e la parte legata alla ricerca spirituale che ha studiato e approfondito molti metodi per connettersi con la parte più profonda del proprio Sé interiore. Nell’ Innerself Creative Approach confluiscono tante cose, innanzitutto alcune discipline sapienziali come l’Astrologia Evolutiva, il cammino dei Tarocchi, e l’Enneagramma» spiega l’autrice.
Tortorelli aggiunge: «Utilizzo questo metodo per creare i personaggi dei miei romanzi. Li faccio vivere in me, diventano parte di me, mi immedesimo in loro fino a sentirli vivere in me. Non li guardo dall'esterno, li sento. Lo chiamo spesso una specie di metodo Stanislasky della scrittura». La Tortorelli è ora impegnata in una serie di progetti come le serate «Lilith» che si ispirano all’omonimo libro della scrittrice e che sono incentrate sull’archetipo del femminile, gli incontri di Astrologia evolutiva presso Homo Scrivens (il prossimo è il 12 febbraio ore 10,30) e il progetto Agorà insieme a Maria Rosaria Lanza che partirà il prossimo 21 aprile alla libreria IoCiSto, basato sull’allenamento all’integrazione della diversità e al dialogo. Il progetto vede la collaborazione anche di Namdeling, il centro napoletano della Comunità Dzogchen internazionale creata da Chögyal Namkhai Norbu, uno dei principali maestri del Buddismo tibetano. La Tortorelli è anche impegnata nella scrittura: «Sto lavorando a ben due libri. Il primo è sulle donne del mito calate nella contemporaneità mentre il secondo è un romanzo corale che racconta il Novecento visto dagli occhi delle tre protagoniste donne, naturalmente».