Nel cuore della Pietrasanta tra storia e teatralizzazione

Nel cuore della Pietrasanta tra storia e teatralizzazione
di Emanuela Sorrentino
Venerdì 3 Maggio 2019, 08:48 - Ultimo agg. 25 Marzo, 05:35
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Domani sabato 4 maggio ore 19.15 (secondo turno 20.30) ritorna a grande richiesta la visita teatralizzata di NarteA “Tufo – Nel cuore della Pietrasanta”, che condurrà i visitatori nei diversi ambienti della chiesa basilicale di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, con un percorso che attraversa i secoli, partendo dal campanile e passando attraverso la cappella del Pontano, quella del SS. Salvatore, fino alla cripta e agli ambienti sotterranei, con un viaggio a ritroso nel tempo fino a quella pietra fondativa, sulla quale è stato eretto il complesso. La visita, realizzata in collaborazione con Lapis Museum, incrocia l’itinerario esplicativo a cura di Matteo Borriello, con gli inserti teatralizzati di Febo Quercia, interpretati da Antimo Casertano, Irene Grasso, Alessio Sica. Al termine dell'evento è prevista una degustazione di Greco di Tufo docg dell'Azienda Vitivinicola Tenuta Cavalier Pepe. Costo del biglietto 15 euro. Info e prenotazioni ai numeri 339 7020849 o 333 3152415.
La Basilica di Santa Maria Maggiore, situata al confine con le antiche mura difensive della città, ha una storia antichissima che testimonia le vicende della città stessa. Fatta edificare sui resti del tempio di Diana nel 533 dal Vescovo Pomponio, e dedicata alla Beatissima Vergine, fu una delle quattro basiliche maggiori in epoca tardo antica. La fondazione della chiesa è legata a un’antica leggenda popolare secondo la quale il Diavolo, sotto le spoglie di un maiale, infestava la zona fra Piazza Miraglia e il centro antico, e grugnendo spaventava i passanti durante le ore notturne. Il centro di tale attività demoniaca era ritenuta proprio la Pietrasanta. Per espellere il male dal sito, Pomponio fece costruire la basilica in seguito a un sogno nel quale la Madonna gli ordinò di erigerla nel luogo dove si sarebbe ritrovato un panno celeste. Sotto il panno, la pietra santa: una roccia con su incisa una croce, che sarebbe stata venerata dai fedeli negli anni come fonte d’indulgenza. 
A metà del 1600 la Basilica Pomponiana fu abbattuta a causa dei danni causati dai terremoti e completamente ricostruita nel 1656 da Cosimo Fanzago.
Quercia immagina un viaggio alla ricerca della pietra santa, ossia di quella materia tufacea tipica delle costruzioni del centro storico partenopeo, pietra leggera e porosa nella quale sono assorbite le vicende e gli umori, gli animi e le storie della Napoli antica. Un’eccentrica guida non autorizzata e uno scrittore famoso incontreranno il pubblico nel ventre della città. Entrambi ricercano a loro modo, e per scopi diversi, il cuore vero e pulsante di Napoli, l’uno per raccontare un’immagine diversa ai suoi visitatori, l’altro per scriverne nei libri. 
L’anima profonda è celata però oltre le stratificazioni temporali di una città pregna di storia, di arte, cultura e vita. Il percorso si configura come un viaggio nell’architettura stratificata nel cuore della città, delle costruzioni che si sono susseguite, ponendosi in ascolto di quella materia che da secoli ascolta e restituisce storie. L'evento di NarteA si inserisce nelle attività del Lapis Museum, che nella cripta e nel sottosuolo della Basilica della Pietrasanta, ospita le mostre “Sacra Neapolis – culti, miti, leggende” in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e "Napoli: - storia, arte, vulcani” con l'Osservatorio Vulcano, che termineranno il 15 settembre.
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