Riparte The Spark, il laboratorio creativo napoletano presenta il suo nuovo corso

Riparte The Spark, il laboratorio creativo napoletano presenta il suo nuovo corso
di AnnaChiara Della Corte
Mercoledì 30 Settembre 2020, 22:07 - Ultimo agg. 1 Ottobre, 11:03
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Un nuovo inizio per The Spark, il centro polifunzionale di Piazza Bovio, pensato come laboratorio creativo. Dopo lo stop dovuto al lockdown ed al successivo periodo estivo, l’hub napoletano riapre al pubblico con rinnovata energia ed importanti collaborazioni.

Promotore di connessioni e incroci quanto mai fondamentali in questo momento storico, lo spazio  mira ad una  moderna governance del territorio, ad un diverso modo di fare impresa,  per dar vita ad una vera e propria rete imprenditoriale-creativa. Ideatrice del progetto è Michela Musto, architetto e designer, con esperienze professionali di rilievo, tra cui una docenza presso il dipartimento di architettura della University of Art di Londra.

Ad introdurre la conferenza stampa di presentazione del programma 2020/2021, Adriano Giannola, presidente Svimez, associazione per lo sviluppo nel Mezzogiorno, che ha sottolineato l’importanza di fare rete a più livelli, in una situazione economica complicata come quella attuale.
 
 

Ramon Rispoli, professore associato al Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Napoli Federico II,  ha presentato il corso-laboratorio di Systemic Design. «Come può il designer far fronte alla complessità degli “ecosistemi urbani” e contribuire a renderli più resilienti e meno energivori?», questo l’interrogativo da cui partirà il ciclo di lezioni che inizieranno domani proprio allo Spark.

A seguire, l’intervento di Alex Giordano, docente di Innovazione Sociale e Trasformazione Digitale dell'Università Federico II di Napoli: «In tempi di pandemia non è più culturalmente attuale promuovere palcoscenici, abbiamo un’ urgente necessità di palestre che promuovano reti ed ibridazioni tra saperi».

Puntare, quindi, ad un modello mediterraneo di trasformazione digitale dove le tecnologie non sono per forza causa di alienazione ed allontanamento dalla tradizione, ma possono diventare il mezzo per immaginare un senso diverso della produzione, del lavoro, dell’ambiente e della società diventando, quindi, la chiave dello sviluppo sostenibile, a tutela della biodiversità, dell’ambiente e delle persone. Subito dopo, Carla Langella, professore associato al Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” ha evidenziato quanto Napoli avesse bisogno di un “incubatore culturale” come The Spark : il luogo delle idee dove  convivono strumentazioni analogiche e digitali, arredi e oggetti prodotti con tecniche digitale pronti all'acquisto.
 
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Rosario Bianco, founder Rogiosi Editore, casa editrice napoletana, impegnata da molti anni sul territorio, con l’edizione della rivista culturale l’Espresso napoletano, stampa e produzione di audiovisivi,  ha introdotto la rassegna “Rogiosi@The Spark. Accendi la scintilla della lettura”. «Dobbiamo provare a trovare un giusto equilibrio tra la tutela della salute e la sopravvivenza delle attività economiche, che sono il risultato di sogni, progetti, sacrifici. Il momento straordinario che viviamo è tutt'altro che facile, ma, con una visione ottimista e, unendo più realtà, questo tempo può diventare meno complicato»-

Un solo luogo per più anime,  messe a disposizione di tutti sotto forma di cicli di lezioni, seminari, eventi, musica.

Un “artigianato diffuso”, come lo definisce Michela Musto, che diventa sinonimo di sviluppo, crescita ed innovazione nel rispetto e nella valorizzazione della tradizione e della storia della città partenopea.

 
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