​Sergio Colella, chiacchiere dal sofà e progetti per la Fase 2: «Ora una vita di relazioni pacifiche e solidali»

Sergio Colella: chiacchiere dal sofà e proiezioni in «Fase 2» #Versoil4Maggio
​Sergio Colella: chiacchiere dal sofà e proiezioni in «Fase 2»​​ #Versoil4Maggio
di Salvio Parisi
Domenica 3 Maggio 2020, 17:20 - Ultimo agg. 18:23
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Domani 4 Maggio: Fase 2 al nastro di “ripartenza”!
Non si volta pagina ma s’inizia un nuovo capitolo della stessa storia: non è «rompete le righe!» ma una cauta ri-presa del cammino e di coscienza.
Sarà una graduale riconquista di abitudini alla luce di nuove norme di convivenza sociale col virus.
 
Da domani altri incontri a distanza e racconti di «vita e coronavirus», mentre oggi l’ultimo appuntamento di «chiacchiere dal sofà» è con con Sergio Colella, funzionario di banca, ex sportivo, organizzatore eventi d’intrattenimento e da sei mesi consigliere al Comune di Napoli, ma soprattutto dal 2013 amministratore con la moglie Rosanna della più grande rete virtuale di solidarietà in Campania con 100mila iscritti che da tutta la regione (e non solo) si offrono mutuo supporto, consulenza e soluzioni e si chiama per l’appunto “SOS Amici: aiutiamoci tra noi”.
 
 

Allora Sergio,
In sessanta giorni di lockdown e restrizione domiciliare abbiamo seguito ogni fase: contagio, sospensione, famiglia, medici eroi, vittime, decreti, flashmob, Italia unita, aiuti...
Racconta qualche momento o episodio della tua quarantena tra famiglia ed “SOS Amici”.

…Siamo testimoni di un evento inimmaginabile: ci sembra di essere in un film, ma ahimè è dura realtà. Senza dubbio l'impotenza degli uomini davanti alla ribellione della Madre Terra. Stiamo pagando il pegno di una civiltà male industrializzata, che tanti danni ha fatto, inquinando e distruggendo la natura per meri interessi economici. Questi ultimi cinquanta giorni sono stati per me momenti di riflessione e di intenso lavoro: insufficienti le 24 ore per assolvere i miei impegni giornalieri... tra lo smart working bancario, il lavoro via web delle Commissioni Comunali su Ambiente, Qualità della vita e urbanistica, che ci hanno dato modo di esprime e promuovere attività e iniziative per i Napoletani, e infine con il gruppo "Sos Amici: aiutiamoci tra noi", che in questo momento cosi triste e disagiato è riuscito a dare consigli e aiuti materiali e psicologici a centinaia di persone. Un caso tra tutti, una giovane mamma ammalata di sclerosi multipla alla quale il nostro tam tam ha dato la possibilità del tampone faringeo per continuare la sua cura: in caso di contagio, non potendo riprenderla per danni collaterali da farmaci, il peggioramento l'avrebbe lentamente costretta su una carrozzina.
Mia unica distrazione l’uscita quotidiana coi miei due cagnetti…
 
Fronteggiare la Fase 2: distanza, presidi obbligatori e diagnosi, pronti alla riapertura, anzi alle “riaperture”, che da domani si spalmano lungo tutto il mese (e anche oltre) per i diversi esercizi e comparti professionali.
Come si affronta questa “nuova normalità”?

…La "nuova normalità", dici bene: ci apprestiamo a vivere una nuova vita, nulla sarà come prima, almeno per il prossimo futuro. Da domani si allenteranno un pò misure restrittive per permettere la ripresa di attività commerciali e del terziario, le fabbriche pian piano riapriranno con le dovute cautele, mascherina, guanti e norme igienico sanitarie. Non è «Liberi tutti»: non mancheranno difficoltà, specialmente l'ingresso contingentato sui mezzi pubblici, sui quali il numero dimezzato di passeggeri ammessi potrebbe provocare rallentamenti o ritardi sui tragitti. Invito a questo proposito i napoletani ad organizzarsi per tempo, ad anticipare e cadenzare le uscite solo per le reali necessità, per andare al lavoro o a far visita a parenti e congiunti. Non fate che domattina ci riversiamo tutti per strada: ricordiamo, i dati scientifici ci ricordano che la possibilità di contagio è ancora presente e non esigua.
 
Dopo il torpore e l’anestesia di una fase 1 quasi ipnotica, si faranno i conti con una realtà non incoraggiante che là fuori ci metterà inesorabilmente davanti ai nostri limiti.
«Si può stare a seguire le dirette facebook, che fanno crescere i follower oppure si può cercare di seguire quelle statistiche secondo cui crescono i disoccupati» così Renzi dopo l’informativa di Conte a Camera e Senato l’altra mattina.

Bhè, ormai le dirette social lasciano il tempo che trovano, la gente è stufa di troppe parole e pochi effatti. Quanto alla disoccupazione e le statistiche d’agenzia, sappiamo purtroppo che ci aspetta una grande flessione verso il basso nel mondo del lavoro e tante attività sono a serio rischio di chiusura per mancanza dei numeri. Seppure si tornerà lentamente a una certa normalità, nulla sarà uguale: le istituzioni dovranno dare a tutti la possibilità di vivere con dignità e sopra la soglia di un’inesorabile nuova povertà, creando migliori forme di welfare.
 
Alleggerire la natura delle nostre incursioni e vessazioni, usare il tempo in modalità riflessiva decelerata, tornare a rapporti umani più tangibili e meno immateriali. Avremo imparato qualcosa da questa pandemia una volta debellata o la gente tornerà ai propri vizi e quando potrà “uscire” davvero, tornerà ad abbracciarsi e radunarsi o ad andare di corsa, sprecare e inquinare?
Prima l'ansia per essere “rinchiusi” e da domani la paura di essere (quasi) “liberi”: mi sembra proprio questo il leitmotiv della rinascita. Questo periodo di clausura deve inculcarci che «il rispetto» è alla base del nostro nuovo vivere e rapportarci l’un l’altro e con l’ambiente. Basta con  lo sfruttamento della Terra e del prossimo per biechi interessi economici, dovremo protendere a una vita di relazioni pacifiche e solidali: il nostro gruppo ne è un valido esempio.
 
L’emergenza Coronavirus sta cambiando il mondo del lavoro: falle del sistema amministrativo e task “non-force”, lo spettro della disoccupazione e l’allarme infiltrazioni mafiose che sfrutteranno la crisi…
«Rifiutate l’abbraccio mortale con la criminalità organizzata» così Catello Maresca.

Spero che le parole del magistrato Maresca siano un pesante monito per tutti, ma proprio tutti.
E’ indispensabile individuare alternative alla chiusura di attività: far decidere a chi è “dentro il problema”, non solo a tecnici e burocrati che ragionano per schemi e nessun dato esperienziale. Specialmente a Napoli occorrerà ingegnarsi in soluzioni che permettano ad esempio al turismo, comparto leader nella nostra economia cittadina, di rinascere rimanendo protetto da ingerenze oascure. Oppure… il distanziamento fisico comporterà di certo la riduzione drastica di posti e tavoli nelle attività di ristorazione, allora si provveda alla concessione gratuita e l’aumento di aree esterne per mitigare almeno il calo dei volumi d'affare e ben vengano anche i progetti e le iniziative delle associazioni di categoria.
 
Un imbianchino o una badante, un informatico o un elettricista, un insegnante di piano o di latino, un’infermiera o un supporto medico, un po’ di compagnia o una preghiera: si trova di tutto su “SOS Amici”, che ora più che mai rappresenta un piccolo grande esempio, un monito contro l’indifferenza e l’iniquità che governa il mondo.
Cosa gratifica te e Rosanna in questa nobile crociata che v’impegna 24 ore al giorno?

“Sos Amici” per noi è stata una grande intuizione e invenzione. Mai e poi mai in quel lontano 20 ottobre 2013 Rosanna ed io avremmo immaginato di arrivare a quello che oggi è il nostro gruppo. Specialmente in questo momento di emergenza Coronavirus siamo stati per molti un sostegno inimmaginabile, sia materiale che psicologico. A parte l'esempio della mamma tetraplegica, tramite il gruppo e i nostri iscritti medici e infermieri siamo riusciti a mettere in contatto gli ammalati ricoverati in diversi ospedali (anche per altre patologie) coi propri familiari, di cui non avevano nessuna notizia per l'impossibilità di raggiungerli nelle strutture. Col loro intervento una parola di conforto è arrivata tra le corsie ad alleviare il distacco dai propri cari. Inoltre tanti  "sossini" (come ci definiamo) hanno gratuitamente prestato assistenza psicologica, prima tra tutte l'associazione “Parla con me” che ha tanto aiutato le donne maltrattate ridando loro dignità e nuove opportunità…
Il nostro gruppo è un forte monito contro l'indifferenza e l'iniquità che governa il nostro tempo.
La nostra gratificazione? il sorriso di quella mamma, la luce e l’emozione nei suoi occhi è una tra le tante. Ci sono migliaia di persone che hanno fiducia in noi, si affidano ai nostri consigli e ci raccontano paure e frustrazioni, sperando di trovare conforto e rimedi. il gruppo è stato anche d’aiuto per i nostri amici a quattro zampe, dando a tanti di loro una casa e una famiglia amorevole. Anzi, colgo occasione per invitare tutti ad adottare: in una società civile è vergognoso vedere gente che abbandona i propri animali!
 
Per concludere esprimi il tuo auspicio di rinascita dell’Italia, di nuovi scambi e incontri tra Nord e Sud, di unione e aiuto tra “Amici” virtuali e reali.
Spero che tutta questa triste vicenda serva a generare la voglia di un mondo diverso, di una nuova vita e di un’Italia migliore, senza confini nord sud, dove la solidarietà prevarichi l'egoismo e gli interessi di potere, senza distanze sociali, razziali o sessuali e senza fasce deboli. Parole chiave: unione, rispetto, solidarietà.
Anzi, domattina ripartiamo da un miracolo: quello del sangue sciolto di San Gennaro ieri pomeriggio al Duomo.
E come scrivo sempre, buona vita a tutti!
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