Accoglienza e integrazione, la lezione della scuola di Scampia

Accoglienza e integrazione, la lezione della scuola di Scampia
di Marco Di Caterino
Giovedì 6 Dicembre 2018, 20:22
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La bellezza e la cura dei luoghi, per una didattica interculturale, nelle scuole di periferia, quelle più degradate. Tema affascinante questo che è stato al centro della quarta sessione del seminario nazionale, la cui seduta in Campania si è tenuta a Scampia, nel salone dei convegni dell’Istituto Comprensivo “Alpi- Levi” la scuola che da anni accoglie bimbi ed adulti, di etnia rom, africana, e dell’est europeo. A fare da padrona di casa, Rosalba Rotondo, dirigente scolastica della “Alpi-Levi”, scuola dove tra l’altro è attiva la “Legal Clinic Justrom”, inserita nel programma congiunto del Consiglio d’Europa e della Commissione Europea, e che cura gli aspetti legali dei rom del quartiere. Tema della sessione “Narrazione, realtà e rappresentazioni: la scuola e il quartiere che cosa raccontano”.

Nell’intervento di apertura dei lavori Rotondo ha illustrato le strategie educative e didattiche della “Alpi–Levi”, riferite ai processi di vera integrazione dei rom e degli alunni stranieri, sottolineando come la condizione sociale di questi piccoli alunni che vivono anche in orrendi campi, e che una volta adolescenti abbandonano i percorsi scolastici sia la vera pregiudiziale sociale del territorio alla loro definitiva e stabile integrazione, anche in un quartiere difficile come quello di Scampia.

Un breve saluto e un forte incoraggiamento sono venuti da Annamaria Palmieri, assessore all’istruzione del comune di Napoli. E seguito poi l’intervento di Valentina Tomasi, assessore all’istruzione del comune di Belluno, che ha voluto partecipare al seminario di Scampia, per conoscere e studiare i percorsi di integrazione, da attuare in un prossimo futuro anche nella sua città. I contributi e le esperienze inerenti il tema del seminario sono stati illustrati ma Maria Luisa Albano, docente del liceo classico “Perito Levi” di Eboli , con il lavoro degli alunni “L’altro svelato dai ragazzi ai ragazzi”. Il prof. Bruno Aletta, preside del “Gramsci “ di Roma, ha invece raccontato l’esperienza della sua scuola in tema di integrazione con il progetto “Quando la scuola racconta le migrazioni del passato”. Un laboratorio di scrittura digitale, è il progetto ancora in corso nelle sedi associate del Cpia ( centro permanente istruzione adulti) di Roma 3. Di estetica, della bellezza, e dell’anima dei luoghi, e delle loro ricadute sociali ha dibattuto Giuseppe Ferrara, docente di estetica alla Ferderico II di Napoli. Il lavoro della “Legal Clinic Jastrom” è stato illustrato Valerio Maione. Le future sessione del seminario nazionale, sono state comunicate dal prof Vinicio Ongini, della direzione del Miur, che ha anche sottolineato come lo sforzo e l’impegno del ministero dell’istruzione, in particolare per il settore per lo studente, l’integrazione e partecipazione, sia sempre costante, attento e con un impegno finanziario destinato alle scuole che operano con alunni multi etnici.
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