Caccia, il Wwf: «Le preaperture sono una vergona». Dal 1° settembre ok in alcune regioni

Caccia, il Wwf: «Le preaperture sono una vergona». Dal 1° settembre ok in alcune regioni
Caccia, il Wwf: «Le preaperture sono una vergona». Dal 1° settembre ok in alcune regioni
Martedì 31 Agosto 2021, 10:26 - Ultimo agg. 18:16
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«La pratica delle preaperture della caccia è una vergogna. Queste sono ormai attuate non come eccezione, ma come regola, nonostante i pareri contrari degli organi di indirizzo e controllo in materia e i nostri appelli alla ragionevolezza e al rispetto delle regole europee e internazionali per la tutela di fauna e ambienti selvatici. Appelli rimasti in gran parte inascoltati. I governatori regionali dimenticano che la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato, e quindi di tutti noi, e non proprietà di una sempre più ristretta minoranza che si diverte a distruggerla». Lo dichiara in un comunicato Dante Caserta, Vicepresidente del WWF Italia.

«Dal primo settembre si rimetteranno in funzione le doppiette per quei cacciatori delle Regioni che hanno autorizzato, spesso illegittimamente e sempre in maniera irragionevole e scellerata, la caccia in preapertura, in attesa dell'apertura ordinaria della stagione venatoria del 19 settembre - scrive ancora Caserta -. L'intensa ondata di calore che ha duramente colpito l'Italia e l'Europa avrebbe dovuto indurre i governatori regionali a prendere misure immediate e drastiche per attutirne gli effetti nefasti sulla natura, sull'agricoltura, sulle aree colpite dagli incendi, sugli animali selvatici.

Per questo il WWF Italia, insieme alle altre Associazioni ambientaliste e animaliste, aveva chiesto alle Regioni, in particolare a quelle maggiormente colpite dagli incendi, di sospendere la caccia per salvaguardare fauna e habitat naturali già pesantemente colpiti e stressati».

«Per queste ragioni gli avvocati del Panda e delle altre associazioni stanno lavorando senza sosta per bloccare questa crudele barbarie - conclude Caserta -, ottenendo già tre pronunce positive dai TAR di Veneto, Abruzzo e Calabria». 

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