La prevenzione in tempo di Covid: all'Asl di Napoli percorsi donna gratuiti

Marcella Montemarano - Manifesto "Ci prendiamo cura di te"
Marcella Montemarano - Manifesto "Ci prendiamo cura di te"
di Nunzia Marciano
Venerdì 7 Maggio 2021, 17:14
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Il Covid-19 da molti mesi monopolizza il tema della sanità e più volte si è parlato delle drammatiche conseguenze della pandemia, al di là del Coronavirus, soprattutto su un argomento importantissimo: la prevenzione, sempre meno attuata a causa da un lato della saturazione degli ospedali dall’altro per le difficoltà di accesso agli stessi e non da ultimo, per il timore di recarsi in ospedale se non per urgenze. Ma l’Asl NA1 corre ai ripari e vara percorsi gratuiti dedicati alle donne e alla prevenzione appunto del cancro al seno, e delle problematiche legate all’alimentazione. A curare le iniziative sanitarie è Marcella Montemarano - Radiologa senologa dirigente medico presso il centro di diagnostica senologica Ospedale Annunziata di Napoli. 

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Quanto ha influito il covid sulla sanità in generale e sulla prevenzione in particolare, specie per le donne?
«Il covid ha toccato anche la prevenzione e come conseguenza c’è stato un netto calo di adesione da parte delle donne ai controlli di routine e ai percorsi di screening.

All’inizio della pandemia sono state a mio avviso erroneamente bloccate le prestazioni ambulatoriali nonché lo screening, col senno del poi per fortuna si è capito che la donna non poteva sottrarsi ad esami salvavita e con i dovuti mezzi di protezione, tali esami potevano essere comunque eseguite, anche se con tempi di attesa più lunghi tra una prestazione e l’altra. La paura di presentarsi in ospedale non ha abbandonato però le donne e con la ripresa del  lavoro routinario ho iniziato a riscontrare cancri in fase avanzata che non vedevo da tempo».

L’Asl Napoli 1 ha varato progetti di prevenzione dedicati alle donne: di che cosa stiamo parlando? E a chi si rivolgono?
«Avevamo bisogno di sensibilizzare le donne ed esortarle a non avere paura di sottoporsi al proprio controllo perchè fare la prevenzione significa salvarsi la vita. La diagnosi precoce di tumore al seno infatti rende la malattia guaribile in circa il 90% dei casi ma tale percentuale si riduce drasticamente nel caso di diagnosi in fase avanzata. Nella mia azienda Asl NA1 per i suddetti motivi, oltre al progetto screening che fortunatamente ha ripreso a funzionare con regolarità e consente una mammografia gratuita ogni due anni a tutte le donne nella fascia d’età tra i 45 e i 69 anni, è partito anche un progetto dedicato alle giovani donne tra i 20 ai 45 anni che non rientrano in età di screening. E’ un’iniziativa che nasce dal decreto 38/2016 nei distretti dell’Asl Napoli 1 25, 26, 28, 30, 32 appartenenti alla Terra, successivamente il programma è stato esteso anche negli altri distretti come il 31 di sui sono referente e presto sarà esteso anche in altre realtà territoriali. Questa rete capillare viene coordinata dalla referente aziendale degli screening, la dott.ssa Tiziana Spinosa, con cui ho sempre il piacere di collaborare perché animosa come me in questa battaglia a favore della salute delle donne della nostra città. Le giovani donne hanno oggi la possibilità di fare prevenzione secondaria e primaria (in quanto è previsto anche un colloquio con la nutrizionista) e vengono “educate“ a predersi cura del proprio corpo partendo dal valore più importante, cioè la salute. Iniziano a capirne l’importanza perché purtoppo è noto che il tumore al seno colpisce anche la fascia d’età giovanile, specie se c’è una eredo-familiarità associata».

Quanto sono sensibili in questo periodo le donne ai temi del cancro al seno e della nutrizione e quante donne hanno colto l’occasione sinora?
«Nella mia realtà distrettuale l’adesione delle giovani donne risulta molto alta nonostante il Covid, grazie ad un costante confronto tenuto sui canali social, in particolare Instagram, in quanto ho capito che è il mezzo di comunicazione più importante per questa fascia d’età; attualmente lo faccio attraverso il mio profilo (dott.ssa Marcella Montemarano) ma a breve partirà una pagina social dedicata grazie al supporto della Direzione Aziendale. Sarà un punto di partenza molto importante per trasmettere l’educazione alla prevenzione primaria e secondaria in chiave moderna e leggera perché la donna che a 25-30 anni viene educata a prendersi cura di sé, in termini di salute, sarà la donna che in età più matura si sottoporrà con precisione alla sua mammografia annuale o biennale ed avrà la possibilità di avere una diagnosi precoce capace di salvarle la vita».  

Come e dove si accede ai percorsi di prevenzione dedicati alle donne?
«È molto semplice: basta prenotarsi presso il Cup interno, senza necessità di impegnativa. Sarà il Cup poi a dare direttamente l’appuntamento. Tutto in maniera naturalmente gratuita». 

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