Disabilità, nelle scuole l'inclusione si fa con il ping pong

Disabilità, nelle scuole l'inclusione si fa con il ping pong
Disabilità, nelle scuole l'inclusione si fa con il ping pong
Giovedì 6 Maggio 2021, 09:10 - Ultimo agg. 7 Maggio, 09:21
2 Minuti di Lettura

Il tennistavolo può essere uno strumento di inclusione per gli studenti con disabilità. TennistavolOltre Plus, progetto ideato dalla Fitet, la Federazione italiana tennistavolo in collaborazione con il Ministero dell'istruzione e con il sostegno di Fondazione Vodafone Italia, torna nelle aule di oltre 50 scuole di tutta Italia per avvicinare quasi 800 ragazzi con disabilità fisica o intellettiva e relazionale, per aiutarli nel passaggio dall'attività motoria allo sport e per promuovere il tennistavolo come rilevante strumento nel loro percorso formativo. «Tutte le scuole coinvolte hanno già ricevuto un tavolo e il kit di gioco», sottolinea il segretario generale della Fitet Giuseppe Marino.

All'interno degli istituti saranno realizzati cinque moduli didattici, ciascuno della durata di due ore, per avviare alla pratica del tennistavolo gli alunni con disabilità. Sarà coinvolta l'intera classe con l'obiettivo di creare un clima di coesione e collaborazione, nel rispetto delle normative anti-Covid. Ô prevista inoltre un'attività di formazione a distanza dei docenti di educazione fisica e di sostegno sui temi della cultura e dello sport paralimpico: in questi seminari saranno presentati i benefici della pratica sportiva sulla socializzazione, sulla condivisione e sulla crescita psicofisica dei ragazzi. «TennistavolOltre Plus racchiude l'essenza del rapporto fra il mondo dello sport organizzato e quello della scuola, che devono necessariamente condividere un percorso.

Lo sport deve essere uno strumento di promozione culturale e una parte fondamentale di una società che non ammetta barriere e sappia invece valorizzare le differenze», dice Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico.

Per Adriana Versino, consigliere delegato di Fondazione Vodafone Italia, «lo sport è inclusione e socializzazione, ancora più necessarie in questo periodo di emergenza sanitaria. Come Fondazione siamo impegnati nel promuovere progetti che favoriscano un modello inclusivo di partecipazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA