#Invisibili, un’iniziativa per le fasce deboli della città promossa da L’Altra Napoli onlus

#Invisibili, un’iniziativa per le fasce deboli della città promossa da L’Altra Napoli onlus
Giovedì 2 Aprile 2020, 18:41 - Ultimo agg. 20:32
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Essere al fianco delle persone più fragili della città di Napoli è la mission principale de L’Altra Napoli:  in questo periodo di particolare emergenza lo è ancora di più. Per questo l’Associazione ha pensato di attivare il progetto “Invisibili”, finalizzato a fornire assistenza a famiglie e persone in grave difficoltà economica nei quartieri più disagiati della città. Gli strumenti di protezione sociale, ammortizzatori o altre forme di sostegno al reddito lasciano purtroppo scoperte ampie fasce della popolazione, in particolare lavoratori irregolari, ambulanti, lavoratori stranieri non coperti dal reddito di cittadinanza. Molte famiglie, quindi, si trovano nella impossibilità di far fronte all’acquisto di beni essenziali di sussistenza, sia dal punto di vista alimentare che medico.

L’Altra Napoli Onlus, con Asso.Gio.Ca.- associazione gioventù cattolica, l’associazione dei commercianti di Forcella “a' Forcella” e la rete delle parrocchie del territorio, ha quindi lanciato un'iniziativa  finalizzata a sostenere le famiglie prive di ogni reddito, partendo dal centro storico di Napoli dove L’Altra Napoli è già impegnata in altri progetti. L’obiettivo è quello di raccogliere da donors istituzionali e privati un importo sufficiente a garantire per un periodo di almeno tre mesi una fornitura settimanale di derrate alimentari di prima necessità per 500 famiglie prive di reddito.

Il progetto,  che ha registrato il supporto di Unicredit ,Rotary Club Nord, Arciconfraternita Dei Pellegrini, interesserà inizialmente la II municipalità di Napoli, che comprende buona parte del Centro Storico, ivi incluso il popoloso quartiere di Forcella, con la prospettiva di essere esteso ad altri quartieri non appena le risorse raccolte lo consentiranno.

La fornitura delle derrate alimentari alle famiglie sarà gestita attraverso una cabina di regia, coordinata da Antonio Lucidi, con operatori specializzati i quali effettueranno un continuo “monitoraggio sociale” delle famiglie assistite e provvederanno agli ordinativi di spesa attraverso una  rete di piccoli commercianti dei quartieri interessati preventivamente convenzionati. Le spese settimanali terranno conto delle esigenze dei nuclei familiari assistiti e di eventuali intolleranze per problemi di salute o di credo religioso. Sono già 160 le famiglie individuate che da lunedì prossimo beneficeranno del progetto.

«Decine di migliaia di persone – spiega Ernesto Albanese, presidente de L’Altra Napoli Onlus - sono oggi prive di reddito e non riescono ad acquistare nemmeno i più essenziali beni alimentari. Sono praticamente alla fame. Si tratta di cittadini “invisibili” ed esclusi dai vari strumenti di sostegno al reddito messi in campo dal Governo e dalle istituzioni locali. Questo grave problema rischia di generare reazioni sociali incontrollate, sopratutto al sud Italia. Per questo L’Altra Napoli ha deciso di scendere in campo a favore dei più deboli per dimostrare concretamente di credere nello spirito di comunità come strumento essenziale per affrontare la crisi economica e sociale che stiamo vivendo».

Sempre grazie al “monitoraggio sociale” la rete si è prefissata anche l’obiettivo di intervenire con altri aiuti come consulenza fiscale e legale gratuita per le famiglie che ne avessero necessità. «Siamo da tempo impegnati sul territorio del centro storico di Napoli – dichiarano Gianfranco Wurzburger ed Antonio Raio rispettivamente presidente di Asso. Gio. Ca. e di ‘a Forcella – e oggi siamo chiamati a uno sforzo per sostenere le tantissime famiglie che soffrono la crisi provocata da questa emergenza sanitaria. Riceviamo quotidianamente decine di richieste di aiuto da persone che hanno perso il lavoro, da piccoli commercianti che hanno dovuto chiudere le proprie attività. Questo progetto è una goccia in mezzo al mare, ma noi siamo fiduciosi, soprattutto crediamo nella generosità della società civile che non potrà far mancare il proprio supporto agli invisibili, che spesso per dignità fanno fatica a manifestare i loro bisogni più essenziali».
 
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