Giovanna Sannino, dall'attrice di «Mare Fuori» protesta contro la violenza di genere

#Losapevamotutte è l'hashtag creato dopo la morte di Giulia Tramontano

#Losapevamotutte è l'hashtag creato dopo la morte di Giulia Tramontano
#Losapevamotutte è l'hashtag creato dopo la morte di Giulia Tramontano
di Giorgia Verna
Venerdì 9 Giugno 2023, 17:27
3 Minuti di Lettura

«Ti aiuterò a trovare le parole per non ferire, bambino mio. Impareremo insieme a litigare, ma nel rispetto l'uno dell'altra. Ad abbracciare, ad accogliere e a piangere anche. Perchè sai, la virilità è un'altra cosa: è avere il coraggio di attraversare la vita nella sua profondità».

Queste le parole con cui Giovanna Sannino, attrice di “Mare Fuori”si unisce alle proteste per la morte di Giulia Tramontano. Una lettera toccante e meravigliosa ad un bambino immaginario, un grido silenzioso con cui lei decide di unirsi al movimento #losapevamotutte, nato dopo il terribile omicidio della giovane. 

«Se lo sapevamo tutte, tutti abbiamo fallito. Noi donne non siamo nate per essere commemorate con dei fiori, [...] non è accettabile che una donna ogni due giorni sia vittima di ogni tipo di violenza. Sì, ogni tipo, e quando te ne rendi conto è troppo tardi». 

Come nasce l'idea: l'intervista a Giovanna Sannino

«Quando ho appreso della morte di Giulia Tramontano ne sono rimasta colpita quasi come se fosse una perdita personale. Da sempre sono al fianco delle donne che subiscono violenza, attraverso molte associazioni. Ne ho conosciute tante che mi hanno raccontato la loro storia. Tutto questo è inaccettabile». Giovanna denuncia ogni tipo di violenza, non solo fisica, ma anche psicologica. 

«Ci hanno insegnato a coprirci le orecchie davanti ai fischi e ai complimenti non desiderati. Ho deciso di scrivere e recitare questo testo perchè non è possibile sentire la notizia di un omicidio e normalizzare, non dire niente. Era giusto che usassi i miei mezzi per spiegare quanto tutto questo sia un problema culturale e che si può educare all'amore». 

In meno di un'ora, il video ha già quasi 70 mila visualizzazioni. La denuncia di Giovanna si inserisce non solo nel dibattito attuale, ma anche nel contesto di molte proteste che stanno crescendo sui social nel mondo. Attalmente è in voga il video in cui giovani ragazze mostrano il proprio look per poi coprirsi con le “subway shirt”, le magliette o camicie larghe con cui coprono i propri abiti, top o gonne per paura di ricevere attenzioni moleste e fastidiose. 

Il video

Una camicia di un rosso acceso, poco trucco, capelli sciolti, uno sfondo nero. Giovanna ha gli occhi visibilmente lucidi. Parla lentamente, mentre i nomi di dieci, venti, trenta donne, scorrono sullo schermo.

Lei recita la sua lettera d'amore al suo bambino immaginrio. Quelli sono i nomi delle donne vittime di violenza. Sono tantissime eppure, «ho scritto solo quelle del 2023», spiega l'attrice.

«Io sono figlia dell'amore e se tu non lo conosci, non è un problema mio».

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