«Le dipendenze affettive tra cultura e patologia», incontro ad Aversa a 40 dalla legge Basaglia

«Le dipendenze affettive tra cultura e patologia», incontro ad Aversa a 40 dalla legge Basaglia
Venerdì 11 Maggio 2018, 10:47
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A quarant’anni dalla promulgazione della legge 180, che porta il nome del promotore della riforma psichiatrica in Italia, Franco Basaglia, le “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale”, gli appuntamenti divulgativi per condividere con i cittadini le idee e le buone prassi del benessere psichico, fanno tappa ad Aversa, la città che ha ospitato il primo Ospedale Psichiatrico Giudiziario d’Italia. Sabato 12 maggio alle ore 18, presso la Pro Loco “Agro Aversano” (via Botticelli 10, Aversa) si parlerà de “Le dipendenze affettive fra tra cultura e patologia”.
Le “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale”, promosse da “Health Point”, sono il progetto itinerante ideato da Vincenzo Barretta, psichiatra, psicoterapeuta, specialista in medicina delle dipendenze e direttore scientifico del Centro Noesis di Napoli.
 
In un contesto sociale in cui si registra una forte escalation di episodi di violenza psicologica e fisica nell’ambito della coppia, il professor Barretta indagherà, presso la Pro Loco di Aversa, l’ambito delle dipendenze affettive. Questo genere di disturbo viene classificato a livello internazionale tra le nuove dipendenze, insieme a quella dal gioco. Spesso a soffrine solo principalmente le donne. Durante l’incontro verranno illustrate le soluzioni per fronteggiare le relazioni disfunzionali nate dalle dipendenze affettive.
 
L’iniziativa delle “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale”, nata anche grazie all’impulso del presidente del Rotary Club Napoli Castel dell’Ovo, Alfredo Ruosi, si avvale del supporto delle sedi del Rotary Club Napoli Posillipo, Napoli Castel Sant'Elmo, Napoli Ovest e Napoli Sud Ovest, insieme con la Fondazione Istituto Antoniano, il Centro Studi “AdAstra”, la Fondazione Pellegrini – Opera Fabrizio Pignatelli e Sorbino. Ingresso libero, info al 3385651723 e info@centronoesis.it

«A quarant’anni dalla legge Basaglia, che ha decretato la chiusura dei manicomi, le “Scuole territoriali della salute emotiva e comportamentale” giungono simbolicamente ad Aversa, la città del primo Ospedale Psichiatrico Giudiziario italiano, per ribadire quanto ci sia ancora da fare a livello di consapevolezza in materia di salute psichica – spiega Vincenzo Barretta – E lo fanno affrontando una delle nuove frontiere della psichiatria: le dipendenze affettive, annoverate fra le nuove dipendenze, da cui scaturiscono gli episodi di cronaca, quali la violenza sulle donne o addirittura il femminicidio, di cui leggiamo sempre più spesso sui giornali. Questo, come ogni incontro delle “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale”, – conclude il dottor Barretta – nasce con lo scopo di sensibilizzare e comprendere i fenomeni tipici dei disturbi dell’umore, in un’ottica non soltanto di cura, ma soprattutto di prevenzione del fenomeno».


Il progetto delle “Scuole territoriali della salute emotiva e comportamentale”

Le “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale”, promosse dal progetto “Health Point”, si pongono come obiettivo la prevenzione e la promozione della salute emotiva e comportamentale, per uno sviluppo sociale ed economico del territorio, partendo proprio dai cittadini e coinvolgendoli in prima persona. In questo senso, il progetto punta ad attivare processi di “empowerment” dei non addetti ai lavori, che vengono così trasformati in protagonisti attivi all’interno delle dinamiche connesse alle strategie di prevenzione. Le “Scuole Territoriali della Salute Emotiva e Comportamentale” nascono per insegnare che la sfera emotiva e comportamentale non esula dalla salute e dalla prevenzione, ma ne è parte integrante, nell’ambito di una sintesi equilibrata tra corpo e mente.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di “salute” come benessere bio-psico-sociale, che coinvolge gli aspetti di natura emozionale, comportamentale e, secondo la visione di “Health Point”, finanche socio-relazionale, di importanza pari a quelli di natura più squisitamente fisica.Oggi l'area del disagio psichico e delle patologie da dipendenza è ancora sottostimata, sottovalutata e sottodiagnosticata. Per questi motivi, troppo spesso le cure non sono né tempestive né agevoli, ed è imponente la ricaduta economica dei trattamenti tardivi e mal gestiti. L’intero ambito della salute emotiva e comportamentale riguarda dunque l’impatto che la sfera emotiva ed i comportamenti hanno sulle famiglie, sulla società e sulla salute, come dimostrano recenti studi che ci illustrano quanto essi siano strettamente correlati al corretto funzionamento di organi e sistemi quali quello nervoso, endocrino e immunitario. L’idea delle “Scuole Territoriali” trae in parte la sua ispirazione dal modello strutturale delle scuole alcologiche territoriali dei CAT (Club degli Alcolisti in Trattamento) e dai gruppi degli Alcolisti Anonimi. Ciò che appare di particolare interesse, in questi modelli, è la diffusione sul territorio di tali realtà.

Il termine “scuole” intende sottolineare il fatto che si tratta di occasioni in cui si impara e ci si confronta. L’aggettivo “territoriali” sottolinea la necessità di rendere tali organizzazioni capillarmente distribuite sul territorio, proprio per la finalità di coinvolgere il più ampio numero possibile di cittadini di qualunque ceto e di qualunque livello di istruzione. L’intento è quello di formare le persone al riconoscimento precoce dei problemi e ad interventi di primo livello, quali possono essere quello motivazionale, informativo e di corretto invio presso le agenzie specialistiche. Inoltre, in accordo con le più recenti acquisizioni scientifiche, saranno insegnati alcuni elementi delle cosiddette “life skills” (promosse dall’OMS) che concorrono alla prevenzione ed alla promozione della salute emotiva e comportamentale.
“Le Scuole della Salute Emotiva e Comportamentale” lavoreranno alla costituzione di veri e propri corsi di formazione, effettuati a partire da un determinato livello di conoscenze e finalizzati a creare delle figure di tipo tutoriale che possano svolgere la propria attività in diversi contesti, da quello scolastico, a quello aziendale, fino all’ambito sportivo o di comunità. Tra queste figure sono annoverabili quelle, innovative, del “paziente esperto” e del “familiare esperto”. Tali soggetti saranno opportunamente formati ed utilizzati nei diversi ambiti sopra citati, unitamente a quelli della prevenzione e dell'intervento precoce.
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