Mascalzone Latino, dieci anni di sfide per salvare i ragazzi a rischio

Mascalzone Latino, dieci anni di sfide per salvare i ragazzi a rischio
di Gianluca Agata
Domenica 27 Settembre 2020, 11:00
2 Minuti di Lettura
«Il futuro dei bambini arriverà dal mare». L'utopia è spesso quella che cambia il mondo o che combatte per cambiarlo. Vincenzo Onorato la pensava così quando, di ritorno da un viaggio a Boston nel 2008, decise di trasportare all'ombra del Vesuvio il progetto del Courageous Sailing Center, un centro velico che ha fatto del trasformare le vite attraverso programmi di navigazione che si ispirano all'apprendimento e alla crescita personale.

Appena tornato a Napoli ha riunito attorno ad un tavolo tutti i suoi amici più fidati con l'obiettivo di costruire una scuola di vela che potesse insegnare ai ragazzi dei quartieri difficili che un'altra vita è possibile.

Oggi quel sogno compie dieci anni, percorso durante il quali ha visto 1100 bambini avvicinarsi alla vela. Un nucleo fisso di 35 ragazzi che hanno fatto della Scuola di Mascalzone Latino, negli spazi messi a disposizione nella darsena Acton dalla Marina Militare, e tante storie. Come quelle di Raffaele, un ragazzo delle Case nuove, taciturno, solitario. Ha regatato in giro per l'Italia con la classe Open Bic. Poi ha visitato il Courageous Sailing Center e lì è scattato qualcosa, la voglia di emergere. Ora è in Inghilterra con la sua famglia «e la voglia di dare un futuro a mio figlio». Oppure due gemelle, anch'esse dei quartieri difficili che con Mascalzone Latino hanno studiato ed ora studiano scienze delle comunicazioni e scienze infermieristiche. «Prendiamo i ragazzi a sei anni per accompagnarli in tutto il loro percorso di bambini, adolescenti, uomini - racconta Antonietta De Falco, presidentessa della Scuola di Mascalzone Latino - quando sono entrata pochi scommettevano sulla riuscita della scuola, ed invece stiamo crescendo anno dopo anno con la richiesta di sempre più adesioni».
 

L'operatività di questo progetto si fonda sull'istituzione di un'organizzazione operativa, la Mascalzone Latino Sailing Team ASD, nel ruolo di un vero e proprio Yacht Club riconosciuto e affiliato alla Federazione Italiana Vela (FIV) e sulla Fondazione Mascalzone Latino. La svolta decisiva per la Scuola Vela Mascalzone Latino avviene nel 2010 con la concessione della Marina Militare all'utilizzo di ampi spazi all'interno della base sita nella storica Darsena Acton: 800 metri quadri interni e 1000 esterni.

Matteo Tucci oggi ha 21 anni, lavora al terminal traghetti del Porto di Napoli. «Ero uno dei tanti ragazzi di Scampia. Border line. Avrei potuto tranquillamente prendere una strada diversa. Grazie a mio padre ho cominciato a fare sport presso un'associazione presente sul territorio. Poi è arrivata l'opportunità di Mascalzone che mi ha letteralmente salvato e oggi quando posso sono a loro completa disposizione».

Ma non solo vela. «Il futuro - spiega Antonietta De Falco - è fatto di laboratori di stampa 3d e veleria dove i ragazzi potranno cominciare a capire come progettare, disegnare, tagliare realizzare una vela, una componentistica di bordo più minuta e delle competenze trasversali in altri campi». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA