Musica, giochi da circo e fumetti dietro a uno schermo: l'impegno per i giovani di Napoli Est ai tempi della quarantena

Musica, giochi da circo e fumetti dietro a uno schermo: l'impegno per i giovani di Napoli Est ai tempi della quarantena
di Alessandro Bottone
Giovedì 2 Aprile 2020, 20:15
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La quarantena ha messo tutti a dura prova ma c'è chi sa di non potersi fermare per curare gli altri e stare accanto a loro. Non solo medici e infermieri ma anche insegnanti ed educatori. In questi giorni in cui tutto deve necessariamente avvenire a distanza, con ritmi diversi rispetto a prima, in tanti c'è comunque la stessa voglia di riscattare se stessi e gli altri, a partire dai più piccoli. Un lavoro delicato come quello svolto dalla cooperativa sociale Il Tappeto di Iqbal che opera in collaborazione con Save the Children nel Punto Luce di Barra, quartiere della periferia orientale di Napoli.

Le realtà portano avanti da anni una serie di iniziative accompagnando la crescita di centinaia di giovanissimi della zona. Le restrizioni per la diffusione del coronavirus hanno riguardato anche le loro attività che, dopo pochi giorni di formazione per gli educatori, sono state totalmente “convertite” in digitale. Ora passa tutto attraverso pc, tablet, smartphone. Grazie a internet gli operatori raggiungono quotidianamente bambini e adolescenti fin dentro la loro cameretta. Un passaggio non senza difficoltà specie per qualche giovane che non aveva a disposizione alcun dispositivo. La risposta della cooperativa, presieduta da Giovanni Savino, non si è fatta attendere: per loro dispositivi gratis per tutto il periodo della quarantena con la promessa di partecipare attivamente alle lezioni. Prima c'è l'accompagnamento allo studio e poi arrivano i laboratori a distanza: il corso di chitarra, quello di dizione teatrale. Si lascia spazio alla creatività con una sessione interamente dedicata al fumetto, una alle fiabe e un'altra ancora agli esperimenti scientifici così come alla scrittura del giornalino dei piccoli. «Nei prossimi giorni - spiega Giovanni Savino - con gli adolescenti pubblicheremo la prima di una serie di storie inventate dai ragazzi creando flipbook sfogliabili con voce narrante e fumetti disegnati dalla giovanissima Elena Neri che frequenta, grazie alle doti educative Save the Children, la scuola Comix e faremo una mostra di riproduzioni di quadri famosi riprodotte da selfie degli adolescenti che diventano i personaggi dei quadri».

E lo sport? C'è anche quello insieme al “Parkour Realtime” per imparare, in diretta, nuove tecniche anche dietro a uno schermo. Non si fermano nemmeno gli esercizi di giocoleria circense e magia, il pezzo forte della cooperativa di Napoli Est che proprio in questi giorni ha spento ventuno candeline. «Porteremo i piccolissimi in viaggio nei musei virtuali e negli acquari di tutto il mondo e i ragazzini tra i 9 e i 13 anni continueranno ad esercitarsi a casa con il circo» dice Savino. «Il nostro sogno è riuscire a produrre un Decameron degli adolescenti di Barra, spettacoli teatrali fatti con piattaforme Hangout e performance circensi».



L'attenzione è rivolta anche ai più grandi. Per i genitori ci sono gli sportelli virtuali con psicologi, pediatri e altri specialisti pronti ad aiutare le famiglie in questo periodo di emergenza sanitaria che ha profondi risvolti sociali. Per loro si mette a disposizione del tempo anche per una minima formazione all'uso dei social e delle app utili a collegarsi alle stanze virtuali. Ragazzi da motivare e famiglie più vulnerabili da non lasciare sole. Un lavoro costante e delicato che oggi deve necessariamente avvenire attraverso i dispositivi digitali, come spiega Luigi Malcangi, referente regionale per la Campania di Save the Children Italia. Ciò è indispensabile per evitare un isolamento che potrebbe creare situazioni ancora più difficili da affrontare in seguito. Gli schermi diventano finestre e opportunità per giovani e adulti per affrontare momenti di solitudine e fragilità. É parte del programma “Non da soli” attraverso il quale Save the Children ha raggiunto migliaia di persone, tra cui anche i docenti con momenti di formazione per la didattica a distanza.

Rispondere alla fragilità delle famiglie è l’altra priorità. «In questo momento dobbiamo continuare ad essere punto di riferimento, fornire loro tutti i dispositivi necessari in rete con le scuole come stiamo facendo e continuare ad accogliere le sofferenze delle famiglie e aiutarli abbassando gli stati d'ansia e provando a fare da intermediari sociali con le istituzioni» sottolinea Savino. «É in questo momento che la resilienza diventa l'arma più forte per superare questo triste momento, accantonando protagonismi e provando a fare rete».

C'è già una grande sfida per tutti non appena sarà terminata la quarantena: aprire il tendone da circo allestito nel cortile della scuola Rodinò di Barra, al momento inutilizzabile e abbandonato. É anche il sogno di Maria, la piccola giocoliera che in questi giorni ha sfidato i suoi compagni con un video in cui mostra le due doti e che ha emozionato tutti.
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