Napoli, Caritas e terzo settore assieme per creare occupazione: «Seguiamo le parole di Papa Francesco»

Il tavolo dei relatori
Il tavolo dei relatori
Giovedì 25 Novembre 2021, 21:04
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Presentato nella sede Caritas di Napoli, il corso di auto-imprenditorialità del progetto “Collabora, persone che generano comunità", un'iniziativa della Caritas Diocesana di Napoli, gestita per la prima volta in sinergia con le cooperative sociali Ambiente Solidale, Seme Di Pace, Città Di Leonia e il Progetto Policoro di Napoli, realizzato con il contributo dell’8×mille della Chiesa Cattolica. Nell’occasione sono stati presentati anche i risultati delle prima fasi del progetto, avviato lo scorso gennaio.

I saluti introduttivi sono stati di Don Tonino Palmese – Vicario Episcopale presso Settore Carità e Giustizia che ha parlato dell’importanza di un’economia per i giovani in un contesto difficile come quello napoletano: «Non ci sostituiamo alle istituzioni», ha detto don Tonino, «perché non è questo il nostro ruolo; piuttosto siamo un’alternativa ad esse e siamo accanto a chi ne ha bisogno».

Tra i relatori, Don Enzo Cozzolino – Direttore Caritas Napoli che nel suo intervento ha fatto più volte riferimento alle parole del Papa sul tema dell’economia, riprese poi nel corso dell’incontro cui hanno partecipato anche alcuni dei futuri fruitori del corso al via il prossimo 27 Novembre. Per Francesco Marsico – Responsabile Area Nazionale di Caritas Italiana, «La razionalità economica non è stata un bene per il sociale, come abbiamo visto con la pandemia e c’è bisogno, come dice il Papa, di un cambiamento radicale del modo di fare economia in un’ottica comunitaria in cui i giovani siano parte del progetto, toccando l’anima della città con lo sguardo di Gesù per ascoltare la domanda di lavoro e i bisogni del territorio».

A presentare i primi risultati del progetto, è stata Irene Loffredo – Coordinatrice Progetto Collabora: «Sono state già 10 le persone occupate, grazie all’attivazione dei tirocini retribuiti; 380 i giovani in cerca di lavoro accompagnati in percorsi di orientamento; 10 le persone seguite dallo sportello impresa».

Durante il suo intervento, la coordinatrice ha anche anticipato le modalità e gli obiettivi del corso sull’autoimprenditorialità: «Sarà un corso di 30h, formato da 10 diversi moduli: dall’economia civile e impresa responsabile al marketing; dalla progettazione e finanza agevolata alla creazione di rete e partenariati. Insomma, vogliamo permettere ai fruitori di essere autonomi nella gestione del proprio futuro lavorativo».

Per Antonio Capece, presidente di Ambiente Solidale Cooperativa Sociale Onlus, la collaborazione, per la prima volta, con la Caritas è fondamentale soprattutto per la condivisione dei valori: «Questo progetto in generale e il corso in particolare, sono due strumenti pratici per chi voglia avviare un’attività in proprio, ed è proprio questo ciò che abbiamo voluto creare: ossia moduli concreti per fare realmente impresa».

Infine, per Don Federico Battaglia, tutor progetto diocesiano Policoro, «questa a cui si rivolge il progetto, è l’ultima generazione che può ancora dire qualcosa e l’obiettivo è innestare una nuova cultura del lavoro dove i giovani sono protagonisti nella fase già di progettazione, e il Terzo settore progetta assieme ai destinatari in un lavoro di squadra». 

A moderare l’incontro, Giancamillo Trani – Coordinatore Regionale Area Immigrazione Caritas. ll corso si terrà nella sede di Villa Fernandes in Via Diaz n. 144- Portici (Na).

Obiettivo del corso: fornire ai soggetti coinvolti, già in grado di avviare un’attività in proprio, le competenze specifiche e tecniche per la progettazione e gestione di micro-impresa. Tre, invece, i macro obiettivi del progetto “Collabora”: creare condizioni di occupabilità dei giovani ed in generale degli inoccupati (soggetti in età adulta che sono usciti dal mondo del lavoro) fornendo loro gli strumenti per orientarsi tra le opportunità che il contesto offre loro; creare occasioni di contatto con il mondo lavorativo per una fascia più debole di soggetti; divulgare la cultura di imprenditoria sana, etica, aperta all'inclusione lavorativa, soprattutto per i soggetti più deboli. Cinque le linee di intervento condivise: orientamento e bilancio di competenze; formazione; formazione on the job - attivazione di 10 tirocini formativi retribuiti; Sportello impresa -supporto all'autoimprenditorialità; sensibilizzazione e promozione territoriale. Il progetto si propone così di colmare il deficit culturale che impedisce ai giovani di intraprendere percorsi professionali lavorativi consapevoli, offrendo loro le opportune chiavi di lettura dei contesti in cui individuare una giusta collocazione professionale, facendone emergere competenze, skills e propensioni ed al contempo promuovere, nel territorio, modelli di economia sana, etica, aperta all'integrazione di soggetti che, inseriti in piani standard, codificati, di ricerca e selezione del personale, resterebbero esclusi.

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