Napoli, nasce il progetto Artur Lab, adolescenti in campo per prendersi cura del territorio

Napoli, nasce il progetto Artur Lab, adolescenti in campo per prendersi cura del territorio
di Giuliana Covella
Mercoledì 18 Dicembre 2019, 13:54
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Arturo è seduto intorno a un cerchio “umano” nell’aula dell’istituto comprensivo Ristori, mentre racconta agli studenti di ciò che ha subito due anni fa. Una testimonianza che non è solo un monito contro la violenza, ma l’invito ai ragazzi a rendersi partecipi del cambiamento e del recupero di chi ha sbagliato. Arturo Puoti, oggi 19 anni, ha raccontato agli alunni della terribile esperienza vissuta due anni fa in via Foria, dove fu aggredito da una banda di ragazzini a colpi di fendente.

Oggi nella sede della scuola di Forcella è stata presentata l’iniziativa promossa dall’associazione Artur fondata dalla madre di Arturo, Maria Luisa Iavarone. Un murales sul muro dell’ex caserma Garibaldi con gli occhi del giovane Arturo per non dimenticare, ma soprattutto per prevenire altri episodi simili, a pochi passi dal luogo di quella barbara aggressione avvenuta il 18 dicembre 2017. Il progetto di prevenzione della devianza minorile e di educazione alla legalità è stato illustrato da Leandro Del Gaudio, giornalista del quotidiano Il Mattino, nella sede dell’istituto di via Lucrezia d’Alagno.

L’associazione riparte proprio dai territori più complicati realizzando in rete il “Progetto ARTUR Lab: Laboratori sull’adolescenza e i suoi bisogni” in partenariato con l’I.C. Ristori di Forcella diretto da Immacolata Iadicicco e l’I.C. Nicolini-Di Giacomo ai Ponti Rossi diretto da Iolanda Manco. Il progetto, le cui attività partiranno a breve, è stato finanziato grazie a un bando della Fondazione Banco Napoli presieduta da Rossella Paliotto. Accanto alle azioni formative sui ragazzi, si prevede un intervento di rigenerazione urbana con la realizzazione del murales in via Foria, «luogo divenuto spettatore muto di un crimine sociale rimasto tristemente omertoso - dice Maria Luisa Iavarone. Quell’angolo di strada, spesso buio e abbandonato, teatro di scorrerie di baby gang, sarà illuminato dallo sguardo di Arturo, divenuto involontario simbolo della battaglia alla devianza minorile».

«Oggi presentiamo il progetto Artur Lab - spiega la Iavarone - progetto di comunità ma soprattutto di accompagnamento dei ragazzi per coltivare le loro relazioni e restituire loro il senso dell’appartenenza a un territorio di cui prendersi cura. In questo caso sarò uno spazio materiale e morale attraverso la responsabilità nei riguardi delle loro relazioni, ma anche di riqualificazione e rigenerazione urbana. Il murales sarà realizzato con due scuole, Nicolini e Ristori, da due artisti persiani».

A margine della presentazione si è svolto uno spazio di discussione, reading e recitazione intitolato “Prometeo a Forcella. Miti antichi, falsi miti ed eroi del quotidiano”, a cui sono intervenuti Francesco di Leva, fondatore del Teatro NEST, Francesco Girardi, direttore di LESS, don Angelo Berselli, parroco di Forcella, Mariano Bauduin, fondatore del “The Beggars Theatre”, il campione di boxe Patrizio Oliva, autore e interprete del monologo “Prometeo incatenato” insieme ad Arturo Puoti

«Un progetto importante perché bisogna intervenire e prevenire soprattutto nelle zone cosiddette a rischio - dice Oliva - bisogna fare capire quanto è difficile e pericolosa in zone dove si può facilmente cadere nella rete della criminalità. Lo sport e la cultura devono essere incrementate in questi contesti: lo sport perché trasmette i valori importanti della vita come il rispetto delle regole, dell’avversario, lo spirito di gruppo, la solidarietà, la tolleranza, il senso di appartenenza. Valori che, tradotti in senso civico, insegnano il rispetto delle leggi. Questo farà diventare i ragazzi cittadini migliori e le istituzioni in questo devono intervenire».

Infine un reading a cura di Peppe Sorvillo e Mariano Bauduin, che hanno interpretato brani tratti dai libri “Lo scarabeo” di Francesco Uccello e “Dalla polvere da sparo all’inchiostro” di Francesco Gemito. Al termine della giornata, dove media partner è stata Radio Crc, è stato fatto dono dell’opera “Prometeo a Forcella” ideata e realizzata dall’illustratore Davide Bozza per l’evento.
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