Napoli Est, 350 uova di Pasqua
per i giovanissimi di famiglie disagiate

Napoli Est, 350 uova di Pasqua per i giovanissimi di famiglie disagiate
di Alessandro Bottone
Giovedì 1 Aprile 2021, 18:05
3 Minuti di Lettura

Sono oltre 350 le uova consegnate ai bambini e ragazzini dei quartieri della zona orientale di Napoli dagli operatori e dai volontari di Figli in Famiglia, onlus che opera da diversi anni a San Giovanni a Teduccio. Una iniziativa che ha permesso di accontentare tanti giovanissimi di Napoli Est le cui famiglie vivono situazioni economiche particolarmente difficili perché messe in ginocchio dall'emergenza coronavirus.

Gli operatori dell'associazione, mossi dalla voglia di regalare una gioia ai piccoli, li hanno raggiunti aspettandoli sull'uscio di casa. Una misura necessaria a evitare possibili situazioni di contagio: il virus corre ancora veloce e bisogna evitare contatti che potrebbero essere pericolosi. In cambio, però, hanno ricevuto sorrisi e occhi luccicanti oltre alle belle parole dei genitori, anch'essi emozionati per il gesto e per le bella sorpresa.

Non solo San Giovanni a Teduccio: i volontari hanno raggiunto anche famiglie dei quartieri Ponticelli e Barra e altre nel limitrofo Comune di Volla. Non è mancato l'aiuto ai piccoli migranti che vivono in un centro accoglienza nel quartiere Gianturco. Le uova sono state donate all'associazione da residenti e commercianti della periferia orientale coinvolti in una rete di solidarietà proprio dagli educatori tra cui Angelo Morsellino, in prima linea nella “consegna”, avvenuta in piena sicurezza: all'aperto, con mascherina e tanto gel per sanificare le mani.

Una iniziativa che si aggiunge a quelle già quotidianamente messe in campo dalla onlus che ha sede in via Ferrante Imparato. Costantemente l'associazione sostiene le persone donando loro cibo e generi di prima necessità ma anche prodotti e giochi per neonati e bambini.

Una attività che si è intensificata nel periodo dell'emergenza coronavirus con tante famiglie bloccate in casa dalla quarantena o perché ormai senza lavoro. Situazioni, purtroppo, numerose in quest'angolo di città.

Una occasione con la quale si prova a restituire la gioia e la serenità. Lo spiega Carmela Manco, presidente di Figli in Famiglia, che guida educatori e volontari in quest'ennesima sfida per stare accanto a bambini, ragazzini e genitori. Una “famiglia allargata” che cerca e ottiene attenzioni, non solo quelle materiali. A sostenerli ci sono le persone che donano: una circostanza che, secondo Carmela, dimostra un cambio di passo nel quartiere San Giovanni rispetto alla sensibilità che emerge ogni giorno. Quella portata avanti da Figli in Famiglia non vuole essere una azione di assistenza ma di promozione e sostegno del territorio che dà segnali di miglioramento e speranza secondo la presidente di Figli in Famiglia.

Intanto laboratori, doposcuola e altre attività sono stati “spostati” in streaming così come richiesto dalle disposizioni. Si aspettano buone notizie per la riattivazione dei servizi educativi per i giovanissimi e, soprattutto, condizioni meteo favorevoli così da sfruttare lo spazio all'aperto che non manca nell'ex capannone industriale che dal 2005 è la sede di numerose attività dell'associazione attiva da oltre trenta anni per contrastare il disagio delle persone e soprattutto per tenere i giovani lontani dalle insidie della criminalità organizzata e da contesti delicati. Il sorriso di piccoli e grandi li ha caricati di entusiasmo e di energia per tante altre occasioni da mettere in campo appena la situazione lo permetterà.

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