Napoli, l'appello del Policlinico Federico II per salvare un bimbo africano di 3 anni

Napoli, l'appello del Policlinico Federico II per salvare un bimbo africano di 3 anni
di Nunzia Marciano
Venerdì 8 Ottobre 2021, 17:33 - Ultimo agg. 21:13
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Il Covid-19 e le sue conseguenze, al di là della pandemia: è questo ciò che porta all’appello per Ebon, un bimbo di appena 3 anni, e che parte dall’Ospedale Saint Jean de Dieu (Afagnan – Togo) per arrivare fino al Policlinico Federico II (Napoli – Italia). A lanciarlo è il dottor Père Eric, un religioso, che oltre ad essere sacerdote, opera come anestesista presso l'ospedale africano; a raccoglierlo è il dottor Vezio Tammaro, responsabile delle missioni mediche dell’Associazione Sorridi Konou Konou Africa Onlus e chirurgo presso l’unità di chirurgia generale e trapianti d’organi del Policlinico. 

L’Sos è per le cure mediche del piccolo che versa in gravissime condizioni e che necessita di interventi chirurgici urgenti e costosi, da effettuarsi in più soluzioni, seguiti da terapie e cure farmacologiche con costosi farmaci difficilmente reperibili: «Ebon è nato con una atresia anale (cioè senza ano) ed è stato sottoposto già ad alcuni interventi da neonato che gli hanno salvato la vita.

Purtroppo la condizione in cui si trova oggi è dovuta a delle complicazioni legate alla crescita del bimbo, che hanno portato a una fuoriuscita dell’intestino dal corpicino del piccolo (situazione in cui tutt’ora versa) e adesso c’è l’urgenza di altre operazioni per salvargli, ancora una volta, la vita», spiega Tammaro. «Ovviamente in tutto questo servono farmaci come antibiotici, senza pensare al rischio infettivi che il bambino ha ora in queste condizioni», continua Tammaro. «Purtroppo la pandemia ha arrestato le nostre attività in Africa ma ciò non ci impedisce di continuare il nostro lavoro volontario in aiuto alle popolazioni locali, mantenendo la comunicazione con le figure che, come Père Eric, lì operano costantemente e senza tregua». 

La richiesta nasce per sostenere le spese sanitarie di questo grave caso a cui purtroppo si sommano casi altrettanto difficili se non drammatici. La sanità in Africa, dove presente, è a pagamento e non ci sono i mezzi economici necessari per affrontare le spese dell'intervento, del ricovero e delle terapie. Un eventuale trasferimento del bambino (e della madre) presso una struttura italiana (cosa già avvenuta attraverso l’Associazione in altri casi) è impedito dalla pandemia in corso. Da qui l’appello davvero disperato: «Di norma, interveniamo direttamente sul posto, con tante missioni fatte in Togo o in Benin, ma stavolta abbiamo bisogno di un sostegno a distanza, naturalmente garantito dalla stessa associazione sulla destinazione dei fondi raccolti. Purtroppo, è paradossale che proprio nei paesi in cui c’è più necessità, la sanità sia interamente a pagamento e completamente insufficiente. D’altronde, l’abbiamo visto anche con il Covid e i vaccini - sottolinea ancora Tammaro - e le prime vittime sono proprio i bambini come il piccolo Ebon, per il quale lanciamo questo appello e che non dovrebbe rischiare la vita solo perché nato dalla parte cosiddetta “sbagliata” del mondo». 

 

La donazione potrà essere effettuata tramite bonifico sul conto dell'associazione Sorridi Konou Konou Africa Onlus Iban IT17H0306909606100000073774 e Bic BCITITMM con la seguente causale: Interventi chirurgici in Africa. Tutte le donazioni possono essere seguite e verranno utilizzate per lo scopo indicato in causale. Qualora venisse raccolta una somma superiore, questa verrà utilizzata per l'acquisto di farmaci e presidi da destinare alle strutture mediche in loco.

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