San Paolo Bel Sito: solidarietà all you can nel pub di Harry Potter

Lilium Alley
Lilium Alley
di Carmen Fusco
Martedì 12 Aprile 2022, 09:27
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I personaggi della saga di Harry Potter ci sono tutti. A cominciare da Albus Silente, il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, alla quale si ispira l’unico pub ispirato alle avventure del giovane mago più famoso al mondo.

Manca solo il protagonista dei romanzi fantastici dai quali è stata tratta la fortunata serie cinematografica e la ragione sta nel fatto che varcando il cancello del Lilium Alley di San Paolo Bel Sito,  meta di appassionati che arrivano da ogni parte d’Italia e che fa registrare ogni giorno il tutto esaurito, tutti si sentiranno al centro di una esperienza che è prima della mente e poi del palato. E l’altro giorno di Harry Potter ne sono arrivati 30. Ragazzi autistici che hanno trascorso un pomeriggio “stregati” dalle suggestive sequenze che gli attori riescono a ricreare. A pochi giorni dalla giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo il desiderio di sottolineare quanto la fantasia possa diventare un codice di comunicazione universale. «Benefattore io? Ma per carità - dice Albis Silente, nella vita Flavio Paesano, lo scenografo che ha dato vita al format dove i panini sono solo un contorno - la verità è che sono un egoista perché il sorriso degli altri mi fa stare bene». 

Ecco perché il progetto di inclusione continuerà accogliendo nelle prossime settimane anche i bambini le cui famiglie non hanno la possibilità di portarli in un posto così. Solidarietà all you can insomma.

Ma chi pensa ad una strategia di marketing è fuori pista perché per ottenere un posto al lunghissimo tavolo ispirato alla mensa di Hogwarts si possono aspettare perfino mesi. Alla fine però la porta si apre a tutti, tranne ai “babbani”. 

«Il valore etico di progetti come questi - dice Manolo Cafarelli, il presidente del consiglio comunale di San Paolo Bel Sito che ha promosso l'iniziativa- contribuisco alla crescita del nostro territorio non solo in termini economici ma soprattutto sociali».

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