Secondigliano, parte il «Pigotta Lab», i ragazzi del quartiere danno una mano all'Unicef

I volontari del Larsec insieme ai bambini del quartiere
I volontari del Larsec insieme ai bambini del quartiere
di Antonio Folle
Mercoledì 18 Aprile 2018, 20:12
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Nella sede del Larsec Secondigliano si è tenuta oggi la prima giornata del "Pigotta Lab", un progetto fortemente voluto dall'associazione giovanile secondiglianese e dai ragazzi del gruppo YoUnicef Napoli. Per l'intero pomeriggio di oggi i bambini del quartiere si sono impegnati, sotto l'attenta supervizione dei volontari, nella realizzazione delle "Pigotte" le celebri bamboline di pezza che da anni l'Unicef, in collaborazione con le associazioni territoriali di tutta Italia, realizza per finanziare le sue "battaglie". Ago, filo, stickers colorati e sopratutto tanti sorrisi e fantasia sono stati gli ingredienti che hanno condito la prima giornata del laboratorio.

Perché la giornata di oggi, come hanno annunciato gli stessi volontari del Larsec, non sarà un caso isolato. Sono già previsti per i prossimi giorni ulteriori incontro con i ragazzini delle scuole del territorio che - è uno degli scopri degli organizzatori - potranno allo stesso tempo tenersi lontani dalla strada e contribuire ad una causa giusta. Il ricavato della vendita delle bambole realizzate servirà a finanziare i progetti di contrasto alla mortalità infantile che l'Unicef porta avanti da anni in tutto il mondo.

Negli occhi dei numerosissimi ragazzi che hanno partecipato al primo Pigotta Lab si potevano leggere chiaramente l'orgoglio di aver realizzato qualcosa di bello e, sopratutto, di aver cercato attraverso il lavoro di risollevare il buon nome di Secondigliano che, proprio grazie all'impegno di associazioni giovanili come il Larsec, si vuole scrollare di dosso l'etichetta di quartiere-Gomorra. 

La collaborazione tra una delle dirette diramazioni dell'Unicef ed una associazione territoriale di un quartiere "a rischio" farà sicuramente da apripista a tanti progetti simili. 

«Siamo fieri ed orgogliosi che l'Unicef abbia deciso di tenere un laboratorio qui al Larsec con i ragazzi che proviamo a tenere lontano dalla strada - ha spiegato il presidente del Laboratorio di Riscossa Secondiglianese Vincenzo Strino -la prima lezione è andata benissimo ed è stata una grande emozione vedere quelli che molti definirebbero "ragazzi di strada" impegnati in una attività nobile come la creazione delle pigotte, le bambole che l'Unicef vende per i bambini del mondo che più ne hanno bisogno. La partnership tra Larsec ed Unicef - ha proseguito - è l'ennesimo tassello di un progetto che dà tante soddisfazioni a chi lo anima ogni giorno e a tutti i secondiglianesi che credono nella riscossa delle forze buone del quartiere».
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