Studenti a lezione di street art: così in periferia si combatte la dispersione scolastica

Studenti a lezione di street art: così in periferia si combatte la dispersione scolastica
di Alessandro Bottone
Giovedì 10 Maggio 2018, 17:44
3 Minuti di Lettura
Studenti a lezione di street art. Una nuova esperienza per gli allievi dell’istituto superiore Archimede di Ponticelli che, oltre alle tradizionali discipline, potranno conoscere e approfondire anche la storia e gli sviluppi dell’arte urbana grazie a un progetto attivato per rispondere più efficacemente alla piaga della dispersione scolastica.

Tra i banchi ci sono gli scolari delle classi prime, seconde e terze: ventiquattro in tutto. Dall’altra parte, invece - oltre la docente tutor, Carmela Guida - c’è Silvia Scardapane, storica dell’arte nonché esperta di linguaggi urbani, membro dell’associazione culturale Arteteca che ha sede e opera proprio nel quartiere Ponticelli da diversi anni.

Il progetto è suddiviso in diverse fasi. Prima una parte teorica attraverso la quale gli studenti conosceranno la storia della street art e dell’arte urbana napoletana. Poi i ragazzi si metteranno alla prova realizzando loro stessi un tour di street art. È prevista, tra le varie attività, anche la registrazione di audioguide e la produzione di materiale promozionale, tra cui una mappa che illustra e descrive le opere realizzate a Napoli Est. Il laboratorio, infatti, vuole essere complementare a quanto realizzato finora nel quartiere orientale di Napoli, partendo dalla valorizzazione del patrimonio artistico di periferia che conta ormai sette opere composte da artisti di fama internazionale, l’ultima a firma di Fabio Petani ultimata poche settimane fa.

Nella visita al Parco dei Murales di Ponticelli i giovanissimi hanno potuto osservare e ammirare il lavoro svolto da INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana nel parco residenziale in viale Aldo Merola. «I ragazzi mi sono parsi tutti molto interessati perché riescono a cogliere l'importanza di riscoprire il proprio territorio e contestualmente la freschezza della street art. Sono molto stimolati e cercano continuamente il confronto» dice Silvia Scardapane.

Gli studenti avranno, quindi, l'opportunità di accrescere la conoscenza del proprio territorio imparando, contemporaneamente, a promuovere l’immagine del quartiere attraverso le visite guidate. «Siamo pronti a trasmettere ai ragazzi ciò che abbiamo imparato in questi anni: abbiamo anche tanta voglia di conoscere i loro pensieri, impressioni ed elaborare le loro proposte quando realizzabili» evidenzia Silvia.

L’esperienza terminerà con un tour di street art rivolto, in particolar modo, a parenti e amici di tutti gli studenti coinvolti nel progetto PON intitolato "Ponticelli Street Art Tour 2". Un iniziativa per dare anche agli adulti la possibilità di scoprire il Parco dei Murales, un museo a cielo aperto che per molti resta ancora inedito ma anche la giusta occasione per riconoscere e premiare l'impegno dei giovani studenti.

«Saranno gli studenti, i giovanissimi di Ponticelli, a raccontare il processo di rigenerazione artistica avvenuta nel Parco dei Murales raccontando le opere raffigurate che sono state elaborate attraverso un processo partecipato con i residenti raffigurando i loro desideri, i valori verso cui tendono e aspirano» afferma Salvatore Velotti, vicepresidente dell’associazione culturale Arteteca.

«Una iniziativa molto interessante, anche per me: è una formazione che mi arricchirà» dice Carmela Guida, docente di lettere, che specifica i valori su cui si basa il corso: educazione, tutela e custodia della periferia. «I ragazzi sono molto curiosi, si tratta di una forma d’arte molto vicina a loro: ad esempio conoscono già gli artisti. I ragazzi sono incuriositi nel scoprire la storia e le tecniche utilizzate» aggiunge.

«La scuola nel territorio, il territorio nella scuola» è la frase con cui la Prof.ssa Patrizia Scognamiglio, dirigente scolastico dell’istituto, descrive il senso delle lezioni durante le quali si lavorerà anche sui concetti di identità e cittadinanza attiva e per far emergere le potenzialità del quartiere contro una narrativa controproducente, quella della criminalità che infanga tutta la città.
© RIPRODUZIONE RISERVATA