Speranze finite: trovato morto in montagna Federico Lugato
La moglie: «Ce la faremo in qualche modo» Scoperto dalle unità cinofile della Finanza La mappa del luogo

Federico Lugato con la moglie Elena Panciera
Federico Lugato con la moglie Elena Panciera
di Redazione web
Lunedì 13 Settembre 2021, 13:38 - Ultimo agg. 14 Settembre, 11:08
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BELLUNO - È stato trovato, oggi 13 settembre, dopo 18 giorni il corpo di Federico Lugato, il mestrino di 39 anni scomparso in Val di Zoldo la mattina del 26 agosto scorso. Il cadavere è stato rinvenuto dalle unità cinofile della Guardia di Finanza a cento metri dal bivio per il Col de Michìel, nella zona in cui si erano già concentrate le ricerche nel Gruppo del San Sebastiano. Proprio oggi pomeriggio era stato convocato un vertice in Prefettura per fare il punto sul caso, dopo che le ricerche erano state sospese domenica scorsa. E prima del vertice questa mattina è stata decisa un'ultima ricognizione con tre unità cinofile della Finanza della stazione di Passo Rolle, del Centro addestramento Scuola Alpina e della stazione di Auronzo di Cadore: i cani hanno trovato il cadavere sotto una balza rocciosa. Federico Lugato era laureato in psicologia del lavoro e lavorava come dipendente di Rfi (Rete ferroviaria italia) a Milano, dove aveva la residenza e viveva con la moglie.

Prime ipotesi

Tra le prime ipotesi, che dovranno essere suffragate dagli accertamenti disposti dalla magistratura, vi potrebbe essere quella di un incidente avvenuto mentre Lugato si era allontanato di poco dal sentiero principale, scivolando disastrosamente in una zona di sottobosco.

La moglie Elena su Instagram

La moglie, Elena Panciera, aveva coinvolto - anche via social - oltre 400 persone come volontari civili nelle ricerche di Federico oltre alla settantina di persone impegnate nelle ricerche ufficiali tra Soccorso alpino, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco, Protezione civile, Ana, Croce Rossa.

«Hanno trovato Federico. Ce la faremo in qualche modo. Anche grazie a voi».

Lo ha scritto subito in una "story" sul proprio profilo Instagram la moglie Elena Panciera. Negli ultimi giorni era tornata a casa a Milano. Il messaggio è contenuto in un breve filmato dove Lugato gioca con il gatto di casa.

Il corpo nella camera mortuaria del Comune

Il corpo di Federico Lugato è stato trasferito nella cella mortuaria del comune di Val di Zoldo. Lo ha riferito il sindaco, Camillo De Pellegrin. 

L'area del bivacco Angelini dove è stato ritrovato

Lugato è stato individuato poco fuori del sentiero, all'incrocio tra i sentieri 536 e 524 da Pian de le Mandre e Col de Michìel, sopra la frazione di Pralongo. La famiglia della moglie di Lugato, Elena Panciera, è originaria di Pralongo, e la famiglia possiede una casa nella frazione di Fornesighe dove stava trascorrendo le vacanze. 

Appello alla sicurezza della moglie Elena

«Stiamo lavorando per sensibilizzare le persone sul tema della sicurezza in montagna, con la consapevolezza che non è verosimile chiedere a escursionisti ed escursioniste di muoversi sempre in compagnia, e che gli incidenti drammatici come questo possono comunque accadere - è il messaggio di Elena Panciera, moglie di Federico Lugato - Ci sono però alcuni accorgimenti che possono aiutare i soccorsi e le ricerche: La geolocalizzazione tramite il proprio account Google serve a tracciare i propri movimenti: ha delle controindicazioni dal punto di vista della privacy, ma può essere attivata anche solo in caso di escursioni o viaggi in solitaria. È bene attivare anche il GPS, e magari utilizzare una app di tracciamento. Se si parte in solitaria può essere utile condividere la propria posizione con una persona di fiducia, per esempio su WhatsApp o Google.

Per questo motivo è utile anche collegare il cellulare a un caricabatterie portatile, che ne posticipa lo spegnimento (una delle tecnologie più utili e precise per il ritrovamento delle persone scomparse prevede appunto il rilevamento di cellulari attivi e accesi). Un orologio Garmin con geolocalizzazione serve per i ritrovamenti, in aggiunta al cellulare. Anche vestirsi di colori sgargianti o fluo può aiutare a essere ritrovati, soprattutto nel caso vengano usate tecnologie aeree come elicotteri e droni. Un’altra tecnologia elettronica impiegata è la Recco, efficace soprattutto in inverno per ritrovare le persone sepolte in valanga. Recco rileva delle particolari piastre in metallo che contengono un diodo, dette “riflettori”. Queste piastre possono essere inserite in indumenti tecnici (zaini, magliette) oppure si possono acquistare per poche decine di euro nei negozi sportivi. Se durante un’escursione ogni tanto si fa una foto e la si pubblica o invia a qualcuno almeno c'è un dato certo su dove uno è sicuramente passato».

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