Ragazzo morto a 16 anni dopo la pizza. «Un urlo: Beppo sta male, morto tra le nostre braccia»

Ragazzo morto a 16 anni dopo la pizza. «Un urlo: Beppo sta male Morto tra le nostre braccia»
Ragazzo morto a 16 anni dopo la pizza. «Un urlo: Beppo sta male Morto tra le nostre braccia»
di Lorena Levorato
Martedì 4 Agosto 2020, 11:09 - Ultimo agg. 5 Agosto, 08:06
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SAN GIORGIO DELLE PERTICHE «Ci è morto tra le braccia. Ci sentiamo impotenti di fronte a tutto quello che è accaduto». Parla così Luigi Bezzegato, il papà del ragazzo che domenica sera aveva invitato a casa, come d'abitudine, gli amici per una serata in compagnia. E proprio nel suo giardino, sotto al portico, si è consumata la tragedia. «Mio figlio e i suoi amici si ritrovano spesso qui da noi - racconta Luigi - abbiamo la casa spaziosa ed un bel portico. Si erano trovati anche venerdì sera quando avevano organizzato una grigliata. A noi genitori fa piacere quando i ragazzi, invece di andarsene in giro, decidono di restare qui, tutti insieme, in compagnia. L'unico obbligo è quello di dare una sistematina e riordinare un po' prima di andare via».
 

La pizza a casa di amici

E così domenica sera il gruppetto di cinque amici, tra cui c'era anche Filippo, aveva deciso di mangiare una piazza sotto al portico: l'aria si era fatta più fresca rispetto al caldo torrido dei giorni scorsi, e la veranda era l'ideale. «Avevamo preferito stare a casa e così mia moglie è andata a prendere le pizze verso le 20 - prosegue Luigi - In tavola c'erano anche tre bottiglie di Coca Cola e dell'acqua, niente birra o altri alcolici. Abbiamo cenato anche noi e poi verso le 23 io e mia moglie siamo saliti al piano superiore per andare a letto. Poco dopo all'improvviso mio figlio sale in camera e urla: «Papà, papà, c'è Beppo (questo il diminutivo che gli amici avevano dato a Filippo, ndr), che sta male. É a terra e non si muove!». Quando siamo arrivati giù i ragazzi avevano già chiamato il 118 e un operatore al telefono stava dando le istruzioni su come eseguire il massaggio cardiaco e la ventilazione. Anch'io ho provato ripetutamente a rianimarlo, ma Filippo non dava alcun segnale». In quegli interminabili minuti di concitazione, gli amici hanno avvisato i genitori, Andrea e Raffaella, che in pochi secondi sono arrivati a casa di Luigi, e anche loro hanno cercato di fare l'impossibile per salvare il figlio.
 

Filippo si sente male: i soccorsi

«I medici del 118 hanno tentato per un'ora e mezza di rianimare Filippo - aggiunge Luigi -. Non si davano per vinti. E poi, verso l'una e mezza di notte, si sono arresi e hanno detto che ormai non c'era più nulla da fare. E siamo piombati nella disperazione. Filippo se n'è andato tra le nostre braccia: era un ragazzo sano, forte. Due metri e 5 di bontà: tanto era alto e tanto aveva un cuore grande e generoso. Abbiamo fatto di tutto per salvarlo, eppure ora ci resta un grande senso di impotenza e frustrazione. Sono tutti bravi ragazzi, semplici, che amano ritrovarsi qui: domenica si sono comportati da persone mature e non hanno perso tempo chiamando subito i soccorsi. I primi a cercare d rianimarlo sono stati proprio gli amici: a scuola hanno seguito i corsi di primo soccorso e sapevano bene che manovre fare».
Prima di accasciarsi al suolo, Filippo si è alzato di scatto dalla sedia per andare su una poltrona, più comoda. Le sue parole sono state: «Ah che bello, è libera. Mi siedo sulla poltrona».

 

Stramazza a terra e muore a 16 anni ​dopo la pizza a casa di amici

SAN GIORGIO DELLE PE­RTICHE - Mangia la pizza con gli amici, si alza per andare a prendere un po' di aria in giardino e cade a terra, morendo a soli 16 anni.

La tragedia domenica se­ra, 2 agosto 2020, alle 22 a San Gio­rgio delle Pertiche.

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