Non firmano il consenso al vaccino: dall'avvocato tre infermieri "ribelli"

Arrivo dei vaccini a Vittorio Veneto
Arrivo dei vaccini a Vittorio Veneto
di Luca Ingegneri
Giovedì 31 Dicembre 2020, 10:27 - Ultimo agg. 1 Gennaio, 17:23
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PADOVA Sono stati convocati dalla direzione aziendale per la somministrazione del vaccino anti Covid ma hanno preferito temporeggiare dribblando l'appuntamento. Tre infermieri in servizio alla Casa di Cura di Abano sono saliti sull'Aventino. Prima di vaccinarsi hanno chiesto un parere al legale di fiducia, l'avvocato Giorgio Destro. Le perplessità dei tre operatori sanitari sono legate esclusivamente alla sottoscrizione del modulo di consenso informato. Un documento di ben 14 pagine che viene esibito ai diretti interessati prima della somministrazione del vaccino. E che deve essere obbligatoriamente controfirmato. «Abbiamo esaminato attentamente il modulo di consenso elaborato da Pfizer-Biontech - osserva l'avvocato Destro, che sta seguendo la vicenda assieme alla collega Serena Pomaro - ricavandone che si tratta di un'esenzione da responsabilità, estesa non solo all'azienda produttrice del vaccino ma anche al personale sanitario incaricato della somministrazione». L'esperto legale punta il dito contro i contenuti del modulo di consenso. «Vi sono almeno quattro frasi - spiega - che lasciano quantomeno perplessi: «Il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono...(pag. 9), «Il vaccino può causare reazioni avverse...(segue l'elenco a pag. 10), «L'elenco di reazioni avverse sovraesposto non è esaustivo di tutti i possibili effetti indesiderati che potrebbero manifestarsi durante l'assunzione del vaccino Pfizer (pag. 11), «Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza (pag. 11)».

LA SOTTOSCRIZIONE «Queste formule - prosegue il legale - confermano che la sottoscrizione del consenso informato libera l'azienda produttrice da qualsiasi responsabilità su possibili conseguenze negative derivanti dalla somministrazione del vaccino.

Non solo. Non risulta al momento che altre aziende concorrenti di Pfizer abbiano preteso la firma di un documento analogo. È verosimile ritenere che ad oggi, dato il limitato periodo di sperimentazione del vaccino, la casa produttrice nutra qualche dubbio sulla sua effettiva innocuità. Questo spiegherebbe l'obbligo di sottoscrizione del documento». Allo stato attuale, Destro ritiene che nessun datore di lavoro, ente pubblico o soggetto privato, possa giuridicamente pretendere «la sottoscrizione di un documento che di fatto esonera Pfizer e il personale che somministra il vaccino da qualsiasi responsabilità futura». Il legale ha quindi suggerito ai tre infermieri di inviare una lettera raccomandata alla direzione della Casa di Cura confermando la disponibilità all'immediata vaccinazione ma senza sottoscrivere in via preventiva alcun documento.

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