PASIANO - Rosa Boer è stata una delle tante vittime pordenonesi della pandemia. Abitava a Cecchini di Pasiano e aveva 88 anni quando è morta, il 26 febbraio del 2021 all'ospedale Santa Maria degli Angeli, senza avere accanto il conforto dei familiari. A oltre un anno e mezzo dalla sua scomparsa, a tenerne vivo il ricordo è il gesto di grande generosità di cui è protagonista la nipote Rosanna Marson, pordenonese, che mette al centro Casa Lucia, l'istituto di riposo per anziani di Pasiano. «È una storia d'altri tempi, che mi ha commosso», commenta, nel raccontare il lascito ricevuto, Luca Viotto, presidente del cda della struttura fondata per volere dei Comuni di Pasiano, Prata e Brugnera e dalla parrocchia pasianese di San Paolo. La casa di riposo già altre volte ha ereditato beni lasciati da benefattori, ma la vicenda con cui ha ricevuto in dono l'appartamento che apparteneva alla signora Boer è davvero particolare, per il modo in cui allo studio notarile Pertegato di Pordenone sono giunte le ultime volontà dell'anziana benefattrice. Non le ha raccolte direttamente il notaio, ma sono state vergate a mano dalla vedova, su un semplice foglio di carta nella solitudine della propria abitazione, poco prima dell'approssimarsi della fine. Un foglio poi lasciato in un cassetto, dove era rimasto per molti mesi.
LA SCOPERTA
Poi quel cassetto è stato aperto dai nipoti, a cui spettava in eredità l'abitazione di Cecchini, visto che Rosa Boer e il marito Silvio Casolari non avevano avuto figli. Il ritrovamento dello scritto olografo ha cambiato il corso della storia familiare. «Mia zia Rosa Boer, per un destino beffardo, è morta di Covid-19 proprio il giorno prima di ricevere la prima dose di vaccino, prenotata per il 27 febbraio 2021 - ricorda Rosanna Marson -. La zia non aveva figli, ma solo noi nipoti e l'ultimo decennio lo ha passato vicino a suo marito Silvio, colpito da Alzheimer e ricoverato a Casa Lucia a Pasiano».
SPESSORE MORALE
«Quello che ci colpisce è il grande spessore dei familiari di Rosa», sottolinea Luca Viotto, che li ringrazia per il gesto non comune e per avere rispettato sino in fondo la volontà della loro congiunta. Espletate da poco tutte le pratiche per il passaggio di proprietà, il cda ha deciso che l'appartamento ereditato accoglierà persone che ne hanno davvero bisogno. «Lo affitteremo a prezzo calmierato a una famiglia in difficoltà», conclude il presidente della struttura. «Per ora ha questa destinazione sociale - conclude -, nei prossimi anni si vedrà».