Finto povero. Imprenditore con reddito di cittadinanza: all'Inps ha dato una dichiarazione taroccata

Imprenditore con reddito di cittadinanza: all'Inps ha dato una dichiarazione taroccata
Imprenditore con reddito di cittadinanza: all'Inps ha dato una dichiarazione taroccata
Venerdì 13 Novembre 2020, 11:27
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ROVIGO - La Guardia di Finanza di Rovigo ha denunciato 12 persone per aver indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza e i buoni della cosiddetta «solidarietà alimentare». I finanzieri hanno passato al setaccio la documentazione relativa a 150 persone. Al termine sono state denunciate 9 persone, residenti in vari comuni rodigini, che pur di ottenere l'accesso al beneficio, hanno dichiarato falsamente di averne diritto, autocertificando qualità proprie o dei propri familiari non rispondenti al vero, ricevendo, nel complesso, somme per circa 90.000 euro.

Imprenditore con reddito di cittadinanza

In particolare, 8 di queste hanno falsamente dichiarato di essere residenti in Italia da almeno 10 anni; in un altro caso è stato invece individuato un imprenditore che pur avendo percepito un reddito di impresa di circa 43.000 euro, aveva invece attestato nella domanda presentata all'Inps un reddito pari a zero.

Il reato prevede una condanna da 2 a 6 anni di carcere.

L'imprenditrice con il reddito di cittadinanza: poverissima ma con 20 fuoriserie e una ditta tutta sua

SAONARA - Per lo Stato era una donna povera, senza lavoro e bisognosa di denaro per sbarcare il lunario ed unire il pranzo con la cena. Una delle tante persone che da quando è stato deliberato il reddito di cittadinanza riceveva questo aiuto prezioso.

Buoni spesa Covid

Nel corso delle indagini è stato inoltre scoperto che 3 persone avevano avuto accesso, senza averne titolo, ai cosiddetti «buoni spesa covid» destinati all'acquisto di generi di prima necessità sulla base dei criteri stabiliti da ciascun comune. Si tratta di un italiano e di due nomadi (di questi, uno con numerosi precedenti di polizia).Per queste tre persone è stata comminata una sanzione pecuniaria che varia da 5.164 a 25.822 euro.

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