Un'altra grandinata sferza la Pedemontana: vigneti devastati e auto distrutte

Violenta grandinata nell'Asolano
Violenta grandinata nell'Asolano
di Maria Elena Pattaro
Domenica 1 Agosto 2021, 05:03 - Ultimo agg. 11:47
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ASOLO - Chicchi di grandine grossi come noci. Per un quarto d'ora, ieri pomeriggio sabato 31 luglio, la zona del Monte Grappa e dell'Asolano è rimasta in balia delle sassate che piovevano dal cielo martoriando le colline del Prosecco, i campi coltivati e le auto in sosta o in transito. Scene che a cui i residenti avevano già assistito nei giorni scorsi, quando un violento fronte temporalesco aveva colpito tutta la provincia, sferzandola da nord a sud con raffiche di vento e pioggia battente, in qualche caso mista a grandine. Una furia degli elementi a cui l'Alta Marca sperava di non dover più assistere. Invece ieri pomeriggio il maltempo è tornato a picchiare duro, assestando colpi più mirati e circoscritti ma non per questo meno dolorosi.

DANNI AI VIGNETI
Come ben sa la Docg Asolana a cui il nubifragio dei giorni scorsi aveva causato perdite stimate attorno al 30%.

Una percentuale destinata ad aumentare dopo la grandinata di ieri. Ad incassare i colpi è stata soprattutto la fascia pedemontana tra Borso del Grappa, Pieve del Grappa, Fonte, Castelcucco, Pagnano d'Asolo, Crocetta del Montello, Monfumo e Cornuda. Non è stata risparmiata nemmeno la località di Cima Grappa, dove oggi è in programma la tradizionale commemorazione dei caduti alla presenza del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid.

PROIETTILI GHIACCIATI
Nell'Asolano il cielo si è fatto scuro verso le 16. Un quarto d'ora dopo cadevano i primi agglomerati di ghiaccio, via via più fitti. «E' iniziata come una grandinata classica, a secco - racconta il sindaco di Asolo Mauro Migliorini -, poi si è mescolata alla pioggia e alla fine sono scese palline da tennis». La conferma arriva dalle foto pubblicate sui social da cittadini e amministratori mentre i nuvoloni continuavano a sganciare sassate sull'Alta Marca già ferita. Tra i chicchi immortalati, alcuni riempiono l'intero palmo del malcapitato che li ha raccolti. Anche il primo cittadino di Asolo ha condiviso su Facebook il proprio rammarico, affidato a eloquenti immagini dei proiettili di ghiaccio e a una frase lapidaria: «Ma anche basta».
Alle 16.30 piccoli cumuli di ghiaccio punteggiavano le strade, i giardini, le campagne, i vigneti. Quei sassi gelati avevano trascinato a terra con sé vetri delle auto, rami, foglie, tralci di vite. «Ci sono stati danni ad alcune vetture, in particolare ai vetri e alla carrozzeria - riferisce il primo cittadino - oltre ai vigneti ovviamente». Il settore vitivinicolo sta soffrendo molto le conseguenze di un meteo sempre più estremo di fronte al quale ci si sente impotenti. «Ormai ogni volta che c'è un temporale non ci resta che fare gesti scaramantici nella speranza che non tocchi al nostro territorio, ai nostri campi, ai nostri raccolti - commenta sconsolato Migliorini -. E' una battaglia».

I PRECEDENTI
La Marca lo sa bene, visto che già martedì aveva subìto grossi danni: alberi riversi sulle strade, auto colpite in corsa da piante sradicate, lunghi blackout, strade allagate, la chiesa di Villa d'Asolo in parte scoperchiata. Per citare soltanto alcune istantanee di quel pomeriggio di passione, Ai vigili del fuoco erano arrivate ben 170 richieste di intervento in tre ore.
Ieri invece ai pompieri non sono state segnalate criticità particolari. Mercoledì un fulmine ha frantumato uno dei rosoni della chiesa di Santa Maria del Rovere, le cui schegge hanno sfiorato un prete e una suora. Ieri la grandinata da record sulla pedemontana. Il maltempo sembra non placarsi: secondo le previsioni ne avremo ancora per qualche giorno.
 

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