Valentino folgorato nel cantiere: indagato per omicidio colposo il collega che manovrava la betoniera

Valentino Zanutto
Valentino Zanutto
di Lucia Russo
Domenica 7 Novembre 2021, 09:05 - Ultimo agg. 17:57
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FARRA DI SOLIGO - Aperto un fascicolo per omicidio colposo per la morte dell’operaio 43enne di Farra di Soligo, Valentino Zanutto. Solo questione di ore per l’iscrizione del nome del collega 22enne che comandava la betoniera che è andata a sbattere contro i cavi dell’alta tensione facendo partire la scossa da 20mila volt che non ha lasciato scampo all’operaio, padre di due bambini. Negli occhi degli operai della ditta edile Mariotto costruzioni di Sernaglia della Battaglia, dove il 43enne lavorava, ci sono ancora stampate le immagini della tragedia consumatasi venerdì, 5 novembre, poco dopo le 14 in via Alnè Bosco, a Vidor, nel cantiere allestito nell’azienda vitivinicola “la Tordera”. 

L’AIUTO 
Sono stati proprio loro ad assistere all’intera scena e a gridare, fortissimo, per primi, per avvertire che c’era bisogno di chiamare i soccorsi e che il loro collega aveva bisogno d’aiuto.

Grida che sono arrivate fino ai titolari dell’azienda vitivinicola che sono accorsi e hanno tentato di rianimare Zanutto, invano. La potentissima scarica elettrica non gli ha lasciato scampo, gli ha attraversato tutto il corpo lasciandolo esanime steso a terra. La scarica da 20mila volt è partita dai cavi dell’alta tensione che sono stati urtati inavvertitamente dal braccio meccanico della betoniera comandata via radio, a distanza, dal collega 22enne. Alla base del contatto tra i cavi dell’alta tensione e il braccio meccanico della betoniera potrebbe esserci un errore nella valutazione della distanza, un’imperizia, o altro che proprio in queste ore lo Spisal di Conegliano sta cercando di chiarire. 

LE INDAGINI
Solo le indagini potranno fare chiarezza sulla tragedia di venerdì pomeriggio. Zanutto conosceva bene il suo lavoro e anche il posto dove stava lavorando. C’era già stato diverse volte negli ultimi anni ed ora, insieme ai colleghi, stava terminando una recinzione della casa del custode della cantina vitivinicola. Il 43enne era molto dedito al lavoro ed era anche un grande appassionato di ciclismo. Uno sport che praticava e che lo aveva portato a gareggiare anche tra i dilettanti nel team Bibanese. «Valentino ha corso anche con la Trevigiani nel 1998 e 1999 assieme a Pellizotti - ricorda l’ex Diesse e professionista Marco Zen - Me lo ricordo benissimo perché in quei anni ero direttore sportivo della Trevigiani, era un ragazzo splendido». 

IL RICORDO
A ricordarlo è tutto il team Bibanese con il quale, Zanutto aveva raggiunto l’apice della sua carriera ciclistica. «Negli anni 2000 era con noi in squadra – affermano dal team - Abbiamo passato dei bellissimi momenti insieme e con diverse vittorie, purtroppo abbiamo saputo la tragica notizia siamo rimasti senza parole. Ci stringiamo a tutta la famiglia, sentite condoglianze. Ciao Valentino». Zanutto lascia la moglie Paola, tra le prime a raggiungere il luogo dell’incidente, e i figli Giacomo e Nicolò di 9 e 13 anni. Ad incontrare i famigliari è stato ieri sera il sindaco di Farra, Mattia Perencin insieme a don Brunone De Toffol. «Siamo andati ieri sera per portare la nostra vicinanza e il cordoglio di tutta la comunità – afferma – Non si hanno neanche le parole per dire nulla davanti ad una tragedia così grande, siamo tutti scossi. Quella di Valentino è una famiglia per bene, molto conosciuta in paese proprio per essere una famiglia modello. Lui è sempre stato un gran lavoratore, tanto attaccato alla sua famiglia. La moglie ha una grande forza d’animo nonostante sia molto provata. Noi ci siamo resi disponibili e abbiamo dato il pieno supporto, quello che c’è da fare lo faremo. Sicuramente incontrerò ancora la famiglia». 
 

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