Canoni di locazione non dichiarati per 864mila euro, 101 evasori

Canoni di locazione non dichiarati per 864mila euro, 101 evasori
di E.B.
Lunedì 15 Aprile 2019, 09:41 - Ultimo agg. 15:50
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GORIZIA - La Guardia di finanza di Monfalcone, in due diversi blitz (“Canoni Fantasma” e “Isola Felice”), mirate al contrasto dell’’evasione fiscale dei redditi da fabbricato per  locazione, ha analizzato le posizioni di una platea di contribuenti composta rispettivamente da 900 proprietari di immobili residenti nel comprensorio monfalconese e altri 100 locatori di appartamenti situati nella località turistico-balneare di Grado, case  date in affitto ai villeggianti durante il periodo estivo. Sono  emerse diverse irregolarità.

L’attività svolta ha consentito infatti di accertare nei confronti di 101 contribuenti irregolarità fiscali ammontanti a 864mila euro per canoni di locazione non dichiarati. Nel dettaglio, sono stati individuati e segnalati all’Agenzia delle Entrate di Gorizia 50 persone fisiche, tutte residenti nella provincia isontina, per un'evasione complessiva in materia di redditi pari a 572mila euro. In particolare, 18 di essi non avevano presentato la dichiarazione dei redditi e quindi sono risultati evasori totali, altri avevano omesso di indicare i redditi da fabbricato per l’intero importo, altri ancora avevano indicato un canone inferiore a quanto realmente percepito.

Gli altri 51 soggetti controllati sono risultati residenti nelle province di Padova,  Trieste, Udine, Verona, Firenze, Livorno, Reggio Calabria, Ravenna, Roma, Torino, Milano e Napoli e pertanto sono stati segnalati ai Reparti del Corpo territorialmente competenti, al fine di procedere alle contestazioni amministrative per un totale di redditi non dichiarati pari a 292mila euro, percepiti per la locazione di immobili di loro proprietà, ubicati nel monfalconese e nel gradese. Alcuni contribuenti ispezionati avevano omesso di riportare nelle dichiarazioni fiscali il canone derivante dal contratto di locazione regolarmente registrato, non per una mera dimenticanza, ma come prassi consolidata. Infatti, pur avendo provveduto alla regolare registrazione del contratto, nella dichiarazione fiscale avevano indicato l’immobile locato “a disposizione”, occultando il canone percepito nelle diverse annualità. Sono stati scoperti anche alcuni casi di “uso gratuito” dell’immobile per “spirito di liberalità” (come riferito dai soggetti controllati). Per questi casi gli accertamenti svolti hanno dimostrato che in realtà gli immobili erano stati locati con la corresponsione del relativo canone da parte dell’affittuario, che poi non veniva riportato dal proprietario nelle dichiarazioni fiscali.

Altre posizioni esaminate hanno fatto emergere situazioni di “affitto in nero concordato” con l’inquilino, a fronte di uno “sconto” sul canone di locazione. Un altro caso scoperto ha riguardato un cittadino straniero che, nel corso di due anni, aveva ospitato 24 suoi connazionali, con i quali aveva concordato un pagamento mensile in nero, al fine di mantenere le agevolazioni che spettano per l’abitazione principale non locata e cioè l’esenzione dell’ Imu e le detrazioni per interessi passivi. L’attività svolta dai finanzieri ha interessato parallelamente anche il controllo delle misure di sostegno erogate dalla Regione per l’acquisto della prima casa: alcuni proprietari che percepivano il contributo, la cui erogazione è sottoposta all’obbligo di non affittare l’immobile oggetto di beneficio per un determinato periodo di tempo, avevano in realtà locato l’appartamento in nero, continuando in tal modo a percepire le relative somme e incassando contestualmente anche il canone d’affitto. Nei loro confronti si è proceduto alla denuncia per il reato di indebita percezione di contributi pubblici, nonché alla segnalazione all Regione Friuli Venezia Giulia per la revoca del contributo e la restituzione di quanto indebitamente percepito.

I controlli effettuati nella località di Grado (operazione “Isola felice”) sono stati estesi anche nei confronti di quei proprietari che affittano gli immobili in estate, anche per periodi inferiori a 30 giorni, per i quali non vige l’obbligo della registrazione del contratto, ma che sono comunque obbligati a dichiarare il canone percepito. Nell’ambito dell’attività svolta sono state accertate anche violazioni all’Imu con il recupero, a favore di diversi Comuni della Provincia di Gorizia e delle altre province della Regione FVg di circa 62.000 euro.



 
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