CAORLE - Il granchio blu continua a proliferare anche nella laguna di Caorle. Fermare la diffusione di queste specie aliene è praticamente impossibile e quindi il problema andrebbe affrontato in modo diverso. Potrebbe diventare una fonte di reddito per i pescatori e rivelarsi un'importante risorsa economica per la città. Ce lo troveremo, prima o poi, in ristorante.
Maurizio Marchesan è un pescatore di professione da tre generazioni, vive in simbiosi con la laguna e vorrebbe proteggerla.
«Sin da piccolino – ricorda - quando ero alle elementari, mi nascondevo in barca per andare a pesca con mio papà. Mio padre non si accorgeva neanche che ero a bordo, quella volta non c'erano i telefoni ed era costretto a tornare indietro per dire a mia mamma che ero con lui, altrimenti si sarebbe preoccupata. Mi portava nel casone di mio zio, che era di mio nonno e che si trovava in un altro luogo rispetto a questo». A differenza dei suoi fratelli ha scelto di dedicarsi alla laguna e ha recuperato uno dei casoni più affascinanti che si trova nella laguna di Caorle dedicandoci tutta una vita. «Ho creato questo casone – conclude - nell'81 trasportando la concessione di mio nonno. Mi trovo nel territorio della Valnova. Mi pago l'affitto del terreno e il casone è mio. Porto avanti una storia di Caorle da generazioni. Lo so che esistono casoni storici più del mio, però mi sento di dire che la storia la faccio io, un pescatore, non chi ha soldi e compera un casone. Questo è tutto un altro discorso. Se si prende il casone per fare la “mangiata” è giustissimo, però non si entra a far parte della storia. Io sono un pescatore nato, da una vita, e ancora lo faccio. Il mio orgoglio è proprio questo. Mi sento differente dagli altri. Certamente siamo tutti amici, mi sento tuttavia parte di questo mondo». «Da cambiare – conclude - ci sono tante regole. Non trovo difficoltà come dicono sul fatto che manca la pesca. Mancano i giovani perché non vengono inseriti nel mondo della pesca». Maurizio Marchesan ripone la rete che appende ad asciugare. Il pesce pescato è ancora vivo nelle nasse immerse nell'acqua. Il suo sguardo si perde nell'orizzonte della laguna. Proprio come faceva lo scrittore Ernest Hemingway che si innamorò di questi luoghi e delle sue antiche abitazioni.