CHIOGGIA - Ha lottato tra la vita e la morte per quasi tre mesi, Paolo Boscolo Anzoletti. Poi il suo fisico ha ceduto del tutto e, ieri, è sopraggiunta la morte. Aveva 41 anni e si trovava in coma da quando, il 20 agosto scorso, aveva avuto un incidente in via Lungo Adige, a Isola Verde. Il filo di speranza che lo aveva tenuto in vita per tutto questo tempo, era stato merito di un ragazzo sedicenne, Eros Mantovan, che si era immerso nel fango per tirarlo fuori dalla sua auto mentre altri stavano a guardare. Qualcuno, all'epoca, aveva proposto di conferirgli una attestazione di riconoscenza ma lui non si è esposto ai media, anche su consiglio del padre, esperto subacqueo, che gli aveva insegnato i rischi e le accortezze da usare nel prestare soccorso. Un soccorso quello che Eros ha offerto spontaneamente che, forse, è giunto troppo tardi, o forse non sarebbe servito neppure se fosse arrivato prima. Di sicuro c'è stato l'altruismo, sprezzante del pericolo, da parte di un ragazzo che ha fatto il possibile e l'impegno dei medici e dei sanitari per venire a capo di una situazione che, fin dall'inizio, appariva disperata. Ma non tutte le storie hanno il lieto fine e questa non l'ha avuto.
LA VICENDA
Era una serata d'estate e di vacanza, in un locale presso una darsena di Isola Verde, quando Eros era venuto a sapere, da una coppia di avventori appena giunti al locale, che sulla strada, poco prima, c'era stato un incidente, e una macchina era finita dentro un canale d'irrigazione. Senza pensarci troppo, Eros aveva preso la bici ed era andato a vedere. La macchina, capottata, era immersa per oltre metà nell'acqua fangosa e nessuno di fidava di scendere le ripide sponde del canale per andare a controllare chi ci fosse dentro. Anzi, che ci fosse qualcuno era praticamente certo ma, probabilmente, tutti lo pensavano spacciato.