Infermiera no vax in carcere: fingeva di vaccinare e garantiva il green pass per 300 euro a testa

Vita Bagnulo, arrestata
Vita Bagnulo, arrestata
di Alvise Sperandio
Sabato 5 Febbraio 2022, 08:20 - Ultimo agg. 6 Febbraio, 08:41
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VENEZIA -  È iscritta all’Ordine di Venezia, l’infermiera 48enne di Piacenza, Vita Bagnulo, originaria di Ostuni, in Puglia, arrestata  con l’accusa di fingere di fare i vaccini e  pilotare l’esito dei tamponi per assicurare il Green pass ad almeno 23 no-vax compiacenti, in cambio di 250-300 euro a testa.

L’Ordine provinciale delle Professioni Infermieristiche ha subito un convocato un «Consiglio straordinario per deliberare la sospensione dell’indagata dall’esercizio della professione per tutta la durata della misura restrittiva della libertà personale». Agli arresti domiciliari, è finito anche un complice che le procacciava i clienti. «Qualora le responsabilità venissero accertate – dice Marina Bottacin, presidente dell’Opi veneziano – non esiteremo ad assumere ogni provvedimento disciplinare idoneo a sanzionare l’illecita condotta posta in essere, talmente grave da comportare un’evidente violazione delle norme del codice deontologico e dei principi posti alla base della professione infermieristica e sanzionabile con la radiazione dall’Albo”».

PAROLE DURE
Parole durissime, in attesa che il lavoro della Procura faccia il suo corso. La denuncia ai carabinieri è stata presentata dall’Ulss di Piacenza. V.B. è vaccinata e perciò in regola per lavorare. «Ho portato qui un amico no-vax che si è convinto, ma siccome ha paura dell’iniezione ci penso io», avrebbe detto ai colleghi degli hub vaccinali, riuscendo con questa scusa ad accedervi: al posto del vaccino, che buttava nella spazzatura, inlculava soluzioni fisiologiche. Col passare del tempo, però, c’è chi si è insospettito e ha segnalato il fatto. La donna non è stata più autorizzata a operare nei centri vaccinali, ma non per questo ha desistito. Secondo quanto emerso da alcune intercettazioni, avrebbe anzi escogitato un altro modo per continuare a vendere green pass falsi, invitando i suoi clienti in una farmacia dove dapprima li avrebbe fatti risultare positivi a un tampone finto, quindi, passati 10 giorni, negativi a un secondo test di modo da farli risultare negativi. Uno stratagemma che garantiva loro il green pass. L’Ulss di Piacenza ha già sospeso V.B. e valuta ora il licenziamento. L’Ordine di Venezia è a sua volta pronto per provvedimenti. «Esprimiamo la più forte condanna di tale illecita condotta – viene spiegato – che, oltre a danneggiare la salute pubblica, è gravemente lesiva dell’immagine pubblica e della professionalità degli infermieri. E offusca in modo indegno l’impegno degli iscritti che, con massima professionalità, umanità e dedizione, lavorano quotidianamente per il bene comune, mettendo a rischio la salute per la tutela della collettività».
 

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