Scomparso in montagna, al setaccio i social per trovare chi ha incrociato Federico

Federico e la moglie
Federico e la moglie
di Davide Piol
Mercoledì 1 Settembre 2021, 09:14 - Ultimo agg. 17:23
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BELLUNO - Anche una squadra di esperti informatici per scovare indizi nel web. Si percorrono tutte le vie, in val di Zoldo (Belluno), per riuscire a trovare Federico Lugato. Via terra con professionisti, unità cinofile, cani molecolari. Via area, con gli elicotteri e i droni. E ora anche online. Il caso del 39enne veneziano, residente a Milano e scomparso giovedì scorso in località Pralongo dopo essere uscito per una breve escursione, rimane avvolto nel mistero. Finora, nessun indizio. «Stiamo rivoltando ogni sasso racconta la moglie Elena e da oggi (ieri, ndr) stiamo guardando le fotografie pubblicate sui social da persone che giovedì hanno fatto quel tragitto e che potrebbero averlo visto. Li stiamo contattando uno ad uno».

Ci sono i 4 amici trentini, ad esempio, che quel giorno sono saliti al bivacco Angelini (tratto che dovrebbe aver percorso anche Federico) ma, raggiunti al telefono, hanno escluso di averlo visto. Qualcuno si ricorda di un camper con la targa spagnola nel parcheggio dove il 39enne aveva lasciato l'auto ed è caccia al proprietario. Infine, sono stati interpellati i vertici di Google Italia e di Vodafone. Insomma, l'appello di Elena è servito: «Una mobilitazione mostruosa spiega . Sono commossa e sopraffatta. In 2 giorni è esplosa l'Italia e tutti, in qualche modo, stanno aiutando».
Ci sono gli esempi virtuosi: i residenti che offrono vitto e alloggio o le persone che raggiungono Zoldo da fuori provincia (e anche da fuori regione) per aiutare nelle ricerche. E poi c'è chi se ne approfitta. Qualcuno ieri sulla scia della raccolta fondi avviata dalla moglie di Federico per aiutare i soccorsi (15mila euro la somma raggiunta in un solo giorno) ne ha aperta un'altra, spacciandosi per Elena e chiedendo donazioni su Amazon. Segnalato immediatamente, il profilo dovrebbe esser stato disattivato in serata.

Lo scomparso 

Oggi è il sesto giorno di ricerche. La Prefettura ha spiegato che si continuerà almeno fino a domenica. «So che lui è lì fuori racconta Elena, al telefono . Sono passati parecchi giorni, sono realista, ma il fatto che si stia muovendo il mondo è bello e nell'angoscia più totale mi dà la forza per andare avanti. Non possiamo non trovarlo. Quando eravamo pochi potevo avere qualche dubbio, ora no». La moglie di Federico segue le ricerche passo dopo passo, monitora i social e si occupa della raccolta fondi. Il ristorante Fusinella a Pralongo, «il nostro quartier generale», ormai l'ha adottata e si occupa di lei 24 ore su 24. «Qualcuno mi dice che sono coraggiosa continua Elena , in realtà non sto facendo nulla. Ho 10 amici che mi abbracciano in continuazione, oltre ai parenti e alla sorella di Federico che ha mollato tutto per venire fin quassù. Tanti albergatori si stanno sobbarcando le spese non facendo pagare nulla ai volontari. Prima avevo un po' di fiducia nell'umanità ma non così tanta. È commovente. Non sono sola».
Nessuna pista è stata esclusa, anche se alcune sono state scartate. La fuga, ad esempio. Nessun movimento è emerso dal conto corrente (uno solo, ma antecedente la scomparsa) e poi, aggiunge Elena con una punta di ironia, «sarebbe partito un po' più equipaggiato se avesse voluto scappare...». Potrebbe, invece, aver cambiato percorso. In quell'area ci sono tratti molto facili e altri più impegnativi. Ma è una zona che Federico conosceva, avendola già percorsa d'inverno con gli amici. Inoltre, si tratta di una persona allenata che sa come muoversi in montagna. «Cerco di essere obiettiva confida Elena ma resto convinta di ciò che ho detto nei giorni scorsi. Per me lui è lì fuori e ha tutte le capacità per trovarsi rannicchiato in un angolo, trattenere le forze e aspettare. Certo, dopo 6 giorni ma ci sono storie di persone sopravvissute molto di più. Mi auguro che anche questa sia una storia a lieto fine».
L'appello rimane valido.

Chiunque fosse esperto di montagna o volesse aiutare (anche dal punto di vista informatico) è il benvenuto. L'aiuto delle celle telefoniche, a cui si è collegato il cellulare di Federico, non è stato risolutivo perché l'area individuata è molto vasta. Perciò le ricerche continuano».

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