Il Gazzettino festeggia 130 anni, la Rai gli dedica un documentario

La sede in via Torino 110
La sede in via Torino 110
Giovedì 21 Settembre 2017, 18:17 - Ultimo agg. 22 Settembre, 17:09
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​VENEZIA - Una testata storica, non soltanto di Venezia, ma del Veneto e di tutto il Nordest.  È Il Gazzettino, che venerdì 22 settembre, celebra i 130 anni di vita. Una ricorrenza alla quale Rai Cultura dedica “Venezia Triveneto Nordest. I 130 de Il Gazzettino”, in onda sabato 23 settembre alle 20.20 e in replica alle 23.15 su Rai Storia. Un documentario in cui i preziosi materiali delle Teche Rai si intrecciano con il racconto del direttore Roberto Papetti e di Carlo Nordio, ex magistrato e firma autorevole del quotidiano.
 


È il 20 marzo 1887 quando un maestro da Pieve di Cadore, Giampiero Talamini, chiude in tipografia il primo numero de “Il Gazzettino”. “Creare un quotidiano nel 1887 – dice Papetti - era un’impresa ciclopica. Basti pensare che in quel periodo in Italia c’erano 145 quotidiani, solo nella piazza di Venezia c’erano altri 5 quotidiani. E lo fece sulla base di alcune intuizioni.

La prima, che era già scritta nel distico che decise di mettere sotto la testata, “Il Gazzettino - giornale della democrazia veneta”, che collocava politicamente il Gazzettino come giornale che si faceva interprete dei cambiamenti, delle riforme. L’altra intuizione, quando lui scriveva “il nostro giornale, benché piccolo, conterrà molte cose” Il Gazzettino di Talamini portò in prima pagina la cronaca, i servizi, gli orari dei treni, gli orari dei negozi. Cioè, fece un giornale assolutamente popolare.”

In pochi anni il Gazzettino, tra campagne sociali e cronaca giudiziaria, arriva a tirare una media di 150 mila copie, e con la prima guerra mondiale, in quanto giornale più vicino al fronte, diventa il ponte tra i soldati e le loro famiglie. Dopo il 28 aprile 1945, con la liberazione di Venezia, il CLN cambia la testata in “Fratelli d’Italia”. Dopo quattro giorni il Pwb, l’organismo di controllo dei mezzi di comunicazione degli Alleati, lo tramuta in “Corriere Veneto”, ma dopo poche settimane, il 17 luglio 1945, viene ristabilita la testata de ”Il Gazzettino”. Nel dopoguerra è testimone della crescita economica e sociale del Triveneto e Palazzo Ca’ Facannon, edificio settecentesco in mezzo alle acque, sede della redazione e della rotativa dal 1898, è uno dei punti di riferimento della città lagunare, dove confluiscono le corrispondenze dalle 18 sedi locali.

Il 2 giugno 1964 il cronista Rai Nino Vascon mostra ai telespettatori la vita convulsa ma serena della redazione e della tipografia. Una vita su cui il 4 novembre 1966 si abbatte l’acqua alta, la più alta da secoli, che travolge i locali della tipografia. Con uno sforzo eccezionale, “Il Gazzettino” esce con un solo giorno di pausa, e si avvia il processo di trasferimento, che si concluderà con l’apertura dell’attuale sede di Mestre, nel 1977. Gli anni 80 a “Il Gazzettino” sono rappresentati da Giorgio Lago, direttore dal 1984 al 1996, inventore della formula giornalistica del “Nordest”, un territorio economico, che col tempo assume anche connotati politici.

L’attuale Gazzettino vive, e racconta, la crisi economica e le spinte autonomiste mai sopite, puntando sulla carta, con una nuova rotativa, senza dimenticare il web.

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