Salzano. Zita perse la vita nello schianto a 77 anni. Il responsabile patteggia a un anno di reclusione: «Commutato con lavoro di pubblica utilità»

Salzano. Zita ha perso la vita a 77 anni investita da un'auto, ferita l'amica. L'investitore patteggia a un anno di reclusione
Salzano. Zita ha perso la vita a 77 anni investita da un'auto, ferita l'amica. L'investitore patteggia a un anno di reclusione
Martedì 28 Febbraio 2023, 10:31 - Ultimo agg. 1 Marzo, 08:01
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VENEZIA - SALZANOZita Rampado perse la vita nello schianto a 77 anni. Il responsabile patteggia a un anno di reclusione: «Commutato con lavoro di pubblica utilità». Lo scorso giovedì 23 febbraio 2023 in tribunale a Venezia - di fronte al giudice Antonio Liguori - Francesco Munarin, oggi 80 anni, ha patteggiato la pena di un anno di reclusione, commutata con il lavoro di pubblica utilità.

L'investitore, di Robegano di Salzano, è stato condannato per i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali gravissime quale unico responsabile del frontale accaduto a Robegano l’8 luglio 2020, in seguito al quale ha perso la vita Zita Rampado, 77 anni, ed è rimasta gravemente ferita l’amica Annamaria Costantini.

Anche lei oggi ottantenne, entrambe del posto. All’imputato è stata inflitta la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, sempre per un anno.

L'incidente

Munarin, iscritto da subito nel registro degli indagati dal Pubblico Ministero titolare del relativo procedimento penale, Daniela Moroni, quella mattina stava procedendo lungo via XXV Aprile, tratto della Provinciale 38 Mestrina, verso Robegano, alla guida di una Mercedes E200, a una velocità stimata di 78 chilometri all’ora, quando, giunto all’altezza di un’ampia curva a destra in prossimità del civico 119, «ha perso il controllo del veicolo e invaso la corsia di marcia a sinistra, in violazione degli articoli 141 e 143 del Codice della Strada (che impongono al conducente, rispettivamente, di conservare il controllo del proprio veicolo e di circolare sulla parte destra della carreggiata)» ha scritto il Sostituto procuratore nella sua richiesta di rinvio a giudizio spiccata al termine delle indagini preliminari.

Proprio in quel momento, nella corsia opposta in direzione Maerne, sopraggiungeva la Smart Fortwo condotta da Annamaria Costantini e nella quale era trasportata, sul sedile del passeggero anteriore, Zita Rampado. A causa del terribile impatto tra le parti frontali sinistre dei due mezzi, la piccola utilitaria, è finita all’interno del fossato a bordo strada, con conseguenze drammatiche. Le due anziane sono state estratte a fatica dalle lamiere contorte della loro auto dai vigili del fuoco di Mestre, ma per la signora Rampado non c’è stato nulla da fare, troppo gravi i politraumi subiti. È morta poco dopo il suo arrivo, in condizioni disperate, all’ospedale dell’Angelo, dov’era stata subito trasportata dai sanitari del Suem. La conducente invece si è miracolosamente salvata, ma anche la sua vita è rimasta per giorni appesa ad un filo e ha riportato lesioni molto serie. Pressoché illeso, invece, l’imputato.

La condanna

La richiesta di rinvio a giudizio è stata riscontrata dal Gip con la fissazione dell’udienza preliminare e si è quindi arrivati alla condanna. I congiunti di Zita Rampado sono già stati da tempo integralmente risarciti attraverso Studio3A e non si sono quindi potuti costituire parte civile nel processo.

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