Tamponi gratis e senza ricetta per tutti, coda al "drive in" dell'Ulss 3

Mestre. La coda al drive trough dell'Ulss 3 Serenissima
Mestre. La coda al drive trough dell'Ulss 3 Serenissima
di Alvise Sperandio
Sabato 17 Luglio 2021, 05:05 - Ultimo agg. 17:15
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VENEZIA - Tamponi gratis per tutti, senza ricetta ed è subito ressa nei drive through dell’Ulss 3 Serenissima, ai quali si accede restando seduti in auto. Lunghe code, per tutto il giorno, di persone in attesa di fare il test antigenico rapido di terza generazione, si sono registrate ieri a Mestre, in piazzale San Lorenzo Giustiniani, e all’ospedale di Noale dove nel pomeriggio ci sono stati anche dei momenti di tensione che hanno comportato l’intervento della polizia locale a controllare che la situazione non degenerasse.
Tante le proteste e le polemiche: «Avevo la prenotazione con messaggino “Zerocoda” sul cellulare, ma sono stato messo in fila assieme a tutti gli altri: che senso ha, quindi, prenotarsi?», si è chiesto più di qualcuno a bordo della propria macchina, ferma a motore spento in mezzo a una cinquantina di veicoli incolonnati sul grande rondò del parcheggio dell’ex sede Telecom, a Mestre, aspettando il proprio turno. C’è voluta anche un’ora per fare il test in una delle due linee operative sotto il tendone, più un’altra ventina di minuti per ricevere il referto. 

Assalto ai test

L’assalto a tamponi è partito all’annuncio, con successivo tam tam di passaparola, personale e sui social, che per tutto luglio e agosto è possibile eseguirli senza pagare e, per di più, senza doversi munire dell’impegnativa del medico.

Così, a detta degli stessi sanitari impegnati nell’attività di screening, a riversarsi in massa nei drive trough sono stati in tanti che stasera andranno alla festa del Redentore, chi è pronto per partire per le ferie, adulti e ragazzi che si apprestano a viaggi di studio o di piacere o a partecipare a iniziative particolari, tipo un camposcuola parrocchiale in montagna. Adesso non è più richiesto quale sia il motivo dell’accesso al tampone. «Se è per le vacanze, dovete andare privatamente a pagamento», veniva risposto non più tardi di qualche giorno fa. L’accesso è diventato libero per tutti. 

Qualche assembramento

Quasi come un contrappasso, qualche assembramento si crea in uscita in attesa del referto che viene consegnato dagli addetti chiamando a voce alta il cognome, non senza qualche momento di suspense per chi, ritirato il foglio, cerca subito con gli occhi la crocetta alla voce “negativo”. Qualcuno vorrebbe l’esito in inglese, ma al drive through non è possibile. Senza dubbio a spingere le persone a eseguire il tampone è anche il timore dell’incremento dei contagi e l’affacciarsi sempre più insidioso della variante “delta”, che l’Ulss 3 Serenissima ha spiegato di aver riscontrato in circa un terzo dei casi di nuova positività negli ultimi dieci giorni. Ieri il bollettino ha riferito di 49 nuovi contagiati di giornata, mentre l’altro ieri erano stati 30. I dati riflettono la recrudescenza dell’infezione: basti dire che la scorsa settimana, l’8 luglio, i casi erano stati 11; il 30 giugno addirittura zero, il 15 giugno solo 5 e il primo giugno appena 6.

2000 rischiano il posto

L’azienda sanitaria fa sapere che non sono stati rilevati cluster, ma si tratta per lo più di casi isolati, d’importazione, asintomatici o poco sintomatici, non vaccinati. E che c’è da aspettarsi, per fine mese, l’aumento dei ricoveri, com’è già avvenuto le volte scorse, come effetto dell’onda lunga. Il bollettino ha riferito un altro decesso (2.027 il totale) e che gli attualmente positivi sono di nuovo sopra la soglia dei 500: per la precisione 509. Stabili, invece, i ricoveri: 5 di cui una terapia intensiva a Dolo. Infine, sono ufficiali i numeri dei sanitari che ancora non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale e rischiano la sospensione dal lavoro se non provvedono o non giustificano il motivo che lo impedisce: sono 542 i dipendenti dell’Ulss 3 Serenissima più altri 1.570 di personale “altro”, ad esempio lavoratori del settore privato (case di riposo in primis), liberi professionisti, pensionati o altri specialisti (farmacisti, psicologi, fisioterapisti, solo per fare degli esempi). 

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