Luca Zaia in diretta oggi: «Focolai, la maggioranza è di natura domestica». Tamponi dal medico: «Rispettare il contratto o sanzioni disciplinari»

Luca Zaia in diretta oggi: la pandemia da Covid in Veneto e le ultime misure
Luca Zaia in diretta oggi: la pandemia da Covid in Veneto e le ultime misure
di Beatrice Mani
Martedì 3 Novembre 2020, 12:24 - Ultimo agg. 4 Novembre, 13:52
8 Minuti di Lettura

Luca Zaia in diretta oggi, martedì 3 novembre 2020, dalla sede della Protezione Civile di Marghera, per fare il punto sul contagio da Coronavirus in Veneto. C'è tanta attesa per il nuovo Dpcm e le misure che verranno adottate dal Governo per contrastare la pandemia da Covid. Si sta parlando di un lockdown light, sul modello tedesco, resta da capire quali saranno le ricadute sulle singole regioni e quali i margini di operatività dei governatori.

Alle 15.30 i presidenti delle Regioni italiane avranno in mano la bozza del nuovo Dpcm, l'annuncio della riunione lo fa in diretta Luca Zaia, anticipando alcuni ambiti per i quali verranno adottate misure nazionali. Il governatore tratta poi il tema del contagio e dei focolai domestici, i più numerosi in Veneto in questo momento. Infine la spinosa questione dei tamponi eseguiti dai medici di base, la polemica continua e Zaia avvisa ancora una volta: «Chi si rifiuta avrà sanzioni anche disciplinari, i vostri rappresentanti hanno firmato un contratto nazionale».

Zaia: "Scenario non è dei migliori, con pazienti covid c'è un'altra sanità oltre quella di base" VIDEO

Zaia in diretta oggi

Il bollettino

Positivi 63.095 (2.298 in più nelle ultime 24 ore) da inizio pandemia in Veneto. Attualmente positivi 35166. In isolamento 16.275 persone (+532), ricoverati 1.119 (108 negativi), terapie intensive 148, totale dei decessi 2.458 (31 persone morte nelle ultime 24 ore, oggi la giornata con più mortalità da quando è iniziata questa seconda ondata). IL BOLLETTINO - LEGGI TUTTO

Terapie intesive, 2 giorni pesanti

«Ieri abbiamo caricato 12 persone in terapia intensiva, oggi siamo già a 10: ci avviciniamo all'apice della pandemia.

Stiamo avendo due giornate impegnative, il picco del virus è previso per metà novembre. Abbiamo 1000 terapie intensive e 6000 ricoveri da destinare ai pazienti Covid, questo è il massimo della nostra capienza», ha spiegato Zaia.

Rt alto ma il sistema sanitario tiene: ecco perché il Fvg per ora riesce a schivare l'incubo del lockdown

Nuovo Dpcm

«Alle 15.30 riunione con in Governo, immagino ci verrà presentata la bozza del Dpcm sulla quale dovremo esprimerci entro sera», lo ha annunciato il governatore Zaia in diretta.

«Ci saranno misure nazionali per i centri commerciali chiusi il fine settimana e scuole chiuse al 100% dalla terza media in su, questo è quello che ho percepito. Sui trasporti, abbiamo visto che con l'apertura delle scuole la curva ha ricominciato ad alzarsi: i ragazzi hanno alta carica virale ma restano asintomatici, è un dato epidemiologico. Poi c'è il tema del 50% della capienza massima sui mezzi di trasporto, che se si riaprissero le scuole diventa un problema». 

«Dalle 21 penso abbiano pensato di limitare le movimentazioni, salvo motivi inderogabili. Sulle fasce mi pare di capire che vi siano misure per ogni fascia, ma bisogna prima vedere il testo».

«Sulle misure ad hoc per ogni regione vogliamo essere presenti». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia, a proposito di eventuali provvedimenti legati all'emergenza Covid. «Ho sentito dire dal Presidente del Consiglio - ha precisato - che ci saranno delle ordinanze del Ministro della Salute, ma mi fermo qui. Porteremo le nostre ragioni, che non sono ragioni dell'essere ottusi oppure ossessionati dal fatto che il Covid non esiste, ma sul fatto che la convivenza con il virus e con le misure dev'essere fondamentale», ha concluso.
 

Lockdown, regioni valutate con il "semaforo": ecco come funzionerà (non conta solo l'Rt)

Veneto, in quale fascia siamo?

«Noi siamo in una fascia che non prevede misure restrittive forti, di certo non siamo in fascia rossa - ha assicurato ancora Zaia, ammonendo di non gioire e tenere alta la guardia -. Siamo in una posizione intermedia, dove il contagio è importante ma l'efficienza delle cure va preso in considerazione come parametro (i parametri in totale sono 21). Abbiamo l'Rt 2, ma ci viene riconosciuto contact tracing che funziona e un sistema sanitario efficace».

Focolai domestici

«Devo chiedere ai cittadini il sacrificio di usare la mascherina il più possibile, portiamola all'infinito e togliamola solo quando strettamente necessario - se in casa arriva qualcuno, anche un parente, che non è convivente mettete la mascherina - e ancora, igienizziamo le mani e usiamo tutte le precauzioni per non diffondere il virus. La stragrande maggioranza dei focolai ha natura domestica, per questo occorre stare attenti. Va utilizzato anche il distanziamento sociale, bisogna star fermi, "duri ai banchi" come dicono i veneti. La mascherina protegge, è il nostro "lockdown mobile"».

«Se avete sintomi mettetevi subito in isolamento, chiamate il medico e vi dirà cosa fare. Abbiamo il dovere di tutelare i più esposti al virus: anziani, immunodepressi, oncologici e tutti quelli che patirebbero conseguenze gravi dal contagio», ancora una volta il presidente ha fatto appello ai cittadini per il rispetto rigido delle norme. 

Ospedali in Veneto

«La nostra squadra della Sanità sta rendendo tanto, devo ringraziare non solo i direttori ma tutti gli oepratori della Sanità. Attrezzature, professionisti all'opera: il Veneto dà un'immagine ottima, per questo devono essere ringraziati».

App Veneta

«App Veneta, è pronta ma c'è un problemino di privacy per vedere se riusciamo a superarlo».

Tamponi ai medici

«Sono 64mila i tamponi rapidi in arrivo dal Governo e li invieremo a tutti i medici di base, un kit di tamponi e di dispositivi. In settimana saranno messi nelle condizioni di fare i test ai pazienti. Ringrazio ancora tutti i medici volontari che lo stanno facendo da prima dell'accordo», lo ha ricordato di nuovo, il governatore Luca Zaia, l'impegno di quei 650 medici che lui prende come esempio di dedizione e disponibilità, e lo ha fatto rispondendo alle polemiche anche forti che in questi giorni stanno divampando fra i dottori e la Regione.

Alcuni medici contestano la decisione tirando in ballo la sicurezza, per i medici anziani, ad esempio, o per gli ambulatori particolarmente anguste: «Ci sono 650 medici che lo stanno facendo da un mese gratuitamente, è ovvio che la situazione non sia facile, per nessuno. Se un medico decide di fare il dirve in sul piazzale un'ora al giorno, non è mica vietato se il problema è l'ambulatorio. Io non ce l'ho con i medici di base ma davanti ad un accordo nazionale l'operazione è obbligatoria. Abbiamo 11mila medici in ospedale che stanno lavorando a testa bassa, non dico che i medici di base non lavorino, ma dobbiamo impegnarci tutti. Se uno non lo vuol fare dirà "non lo faccio", avrà delle giustificazioni, ma che a priori si dica che è sbagliato, questo no. Vengono remunerati 18 euro a tampone, ricordiamolo».

Video

Sanzioni ai medici

«I loro rappresentanti sono andati al tavolo nazionale per rendere obbligatorio per tutti i medici fare i tamponi: è un contratto collettivo - ha sottolineato il governatore veneto -. Chi si rifiuta avrà le sanzioni - ha aggiunto -. Abbiamo bisogno del vostro aiuto, andate a fare i tamponi, fate come i 650 vostri colleghi che sono andati a farlo gratuitamente. Se il presidente della Regione non può neanche dire che c'è un contratto da rispettare, e se non lo faranno confermo che ci sarà l'azione disciplinare. Noi abbiamo solo una colpa: essere stati i primi in Italia a fare tutta la procedura. Che poi, con la gente che soffre, mi chiedo, è il caso di fare polemica con la Regione? Prendete i tamponi e andate a farli, dai...».

Plasma iperimmune

«Intercettiamo i pazienti alla dimissione dell'ospedale per la donazione di plasma: stiamo andando avanti con lo studio del plasma iperimmune, in Veneto è una cura, non abbiamo mai smesso di somministrare il plasma iperimmune ai pazienti considerati idonei», ha ricordato il governatore Zaia.

Covid, una mutazione l'ha reso più contagioso: «È aggressivo in famiglia»

Dalla vitamina D all'Idrossiclorochina: le cure anti-Covid promosse e bocciate

Sanità in Europa

«I fatti dimostrano che dove c'è sanità non c'è mortalità. Saremo anche la vecchia Europa, ma noi abbiamo scelto di curare i inostri cittadini». Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia. «I dati sulla mortalità - ha aggiunto - indicano ai primi posti gli Usa, il Messico, il Brasile, l'India. I cinesi sono stati ripuliti? La loro modalità di cura e gestione è molto diversa, anche sul rispetto della privacy e delle libertà personali. Paragonare l'efficienza cinese a quella veneta o italiana è come paragonare una Ferrari a una Vespa», ha concluso.

Luca Zaia in diretta oggi: "Picco del Covid in Veneto il 15-20 novembre. No lockdown, misure restrittive ma non per attività produttive". Sanzioni ai medici che rifiutano di fare i tamponi

Luca Zaia torna in diretta oggi, lunedì 2 novembre 2020. Discussione aperta fra Stato e Regioni in previsione del nuovo Dpcm del Governo che stabilirà le nuove regole per contrastare l'epidemia da Coronavirus. Ieri Zaia ha partecipato all'incontro fra le Regioni e Roma, dicendo la sua: no a un lockdown generalizzato, sì a misure restrittive locali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA