Secchezza oculare, l’importanza della prevenzione contro un nemico silenzioso

Dal 6 al 19 maggio, Alcon Italia porta in Campania “Apri gli Occhi”, la campagna di prevenzione che permette di accedere a consulenze gratuite per la salute degli occhi

Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con AIM COMMUNICATION SRL
Martedì 30 Aprile 2024, 09:35 - Ultimo agg. : 16:54 | 4 Minuti di Lettura

In principio sembrano solo segnali, una sorta di formicolio o di prurito all’interno dell’occhio, ma con il passare del tempo il fastidio peggiora fino alla sgradevole sensazione di avere un corpo estraneo all’interno dell’occhio, portando con sé l’incapacità a tollerare la luce anche quando non è particolarmente forte, un bruciore intenso, fina a un dolore quasi cronico. Parliamo della malattia dell’occhio secco, una patologia della quale si ha ancora poca consapevolezza e ritenuta erroneamente, troppo spesso, al pari di un piccolo e facilmente tollerabile fastidio. In realtà la secchezza oculare può diventare un problema serio, con ripercussioni gravi sulla vita di una persona.

La via migliore per combattere questa problematica passa, come spesso accade quando si parla di salute, dalla prevenzione: ecco perché Alcon Italia ha organizzato dal 6 al 19 maggio la campagna preventiva “Apri gli Occhi”, che mira a informare e sensibilizzare sul tema.

“Apri gli Occhi”: aumentare la consapevolezza sulla secchezza oculare
Il progetto “Apri gli Occhi” prevede consulenze specialistiche gratuite in 18 centri specializzati distribuiti tra Lombardia, Lazio e Campania. L’obiettivo di Alcon Italia, supportato nell’organizzazione della campagna da Sintesi Education, è quello di aiutare le persone a non sottovalutare la malattia dell’occhio secco e di comprendere l’importanza di rivolgersi a un centro specializzato per poter ottenere una diagnosi corretta, prima che il problema possa aggravarsi. La secchezza oculare è, infatti, una patologia molto comune.

Basti pensare che in Italia ne soffrono ben 13 milioni di persone – un milione di queste residenti in Campania – ma oltre 7 milioni, quindi più della metà, non riconoscono i sintomi e non si sottopongono a controlli. Si stima, inoltre, che oltre il 50% della popolazione adulta soffra di sintomi correlabili proprio alla secchezza oculare.

Malattia dell’occhio secco: cause e fattori di rischio
A causare la malattia dell’occhio secco può essere una progressiva diminuzione della produzione di lacrime o un aumento della loro evaporazione. Ma i fattori di rischio sono molteplici, alcuni proprie del paziente, altre dettate dal suo stile di vita o dall’ambiente in cui vive. La secchezza oculare colpisce maggiormente le donne (soprattutto nel periodo della menopausa e della post-menopausa) e le persone anziane, ma anche chi soffre di disfunzioni metaboliche e ormonali o malattie autoimmuni o, ancora, fa uso di alcune terapie farmacologiche (antidepressivi, antipertensivi e antistaminici).

Ma questa patologia ha a che fare anche con l’ambiente che ci circonda, manifestandosi più facilmente nelle aree a elevato inquinamento, o tra le persone che sono abituate a portare le lenti a contatto o a trascorrere molte ore davanti a uno schermo.

I rischi nel sottovalutare la secchezza oculare
In queste condizioni, il film lacrimale si riduce o evapora più rapidamente, creando fastidio, ma in casi gravi anche compromettendo la qualità della vita del paziente. Per questo, sottovalutare la malattia dell’occhio secco non è mai una buona idea, anzi, perché la riduzione del liquido lacrimale può portare a una vista offuscata e, nei casi più gravi, anche a un dolore cronico nell’occhio. Riuscire tempestivamente a diagnosticare la malattia dell’occhio secco e ad avviare una terapia, dunque, può fare la differenza.

La campagna “Apri gli Occhi” accende i riflettori su questa patologia. “Oggi il medico oculista ha la possibilità di diagnosticare in maniera precisa le alterazioni del film lacrimale – spiega il professor Vincenzo Orfeo, direttore dell’Unità Operativa di Oculistica della Clinica Mediterranea di Napoli, che aggiunge: “Proprio grazie a una diagnostica all’avanguardia si può identificare la malattia dell’occhio secco già ai primi stadi, quando è ancora parzialmente occulta e, quindi, curarla bene. Per trattare un occhio secco occorre la collaborazione del paziente, si necessita di un flusso continuo e costante di informazioni, un feedback in tempo reale dell’andamento della patologia e degli aggiustamenti necessari della terapia. Se medico e paziente ‘lavorano’ insieme possono individuarla, combatterla e, se non guarire del tutto, almeno limitarne molto le conseguenze e i danni”.

Come prenotare la propria visita gratuita
Per capire se si è un soggetto a rischio o se già si soffre di secchezza oculare è possibile compilare il questionario OSDI 6 presente alla pagina “Come Partecipare” del sito ufficiale della campagna aprigliocchi2024.it. Il test serve a misurare la frequenza con cui si manifestano alcuni dei sintomi della secchezza oculare. A chi ottiene un punteggio uguale o superiore a 4 è fortemente consigliato di sottoporsi a una consulenza specialistica presso i centri della campagna “Apri gli Occhi” prenotando una visita al numero verde 800 226466: è possibile telefonare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.

I 6 centri che a Napoli e provincia partecipano alla campagna “Apri gli Occhi” si trovano in via Lecce 25 a Pomigliano d’Arco; in via Rione De Gasperi 54 a Giugliano in Campania; su corso Domenico Ricciardi 317 a Cercola; in via Piemonte 3 ad Afragola; in piazza degli Artisti 27 a Napoli e, infine, in via Pietro Mascagni 42 a Napoli.