Arresti per la morte di Iacovacci e Attanasio Il sindaco: «La famiglia chiede chiarezza»

Arresti per la morte di Iacovacci e Attanasio Il sindaco: «La famiglia chiede chiarezza»
Giovedì 20 Gennaio 2022, 05:01
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SONNINO
Il 22 febbraio prossimo sarà trascorso un anno dalla morte dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere della sua scorta Vittorio Iacovacci e del loro autista Mustapha Milambo. Persero la vita in Congo, in seguito ad un attentato terroristico mentre si spostavano su un convoglio. Iacovacci si fece scudo per proteggere il diplomatico mentre tentava di portarlo via dalla sparatoria in atto, ma persero la vita entrambi; lo scorso 23 dicembre ha ricevuto, postuma, la medaglia d'oro al valor militare per il suo gesto estremo.
L'eroico carabiniere era di Sonnino, e nel paese lepino risiede tutt'oggi la famiglia. A distanza di quasi un anno sei sono gli arresti che riportano sotto i riflettori internazionali la vicenda. A comunicare l'operazione sono state le autorità della Repubblica Democratica del Congo, nella regione del Nord Kivu, secondo le quali tra i fermati ci sarebbero anche i presunti killer dei due italiani. Secondo le autorità del Congo l'attentato era stato perpetrato a scopo di rapimento per una successiva richiesta di riscatto, ma andò male. Sulle responsabilità dei fermati, però, non ci sono attualmente conferme e sono in corso accertamenti da parte della Farnesina. Il sindaco di Sonnino, Luciano De Angelis, ieri ha voluto esprimere la sua vicinanza alla famiglia in queste ore difficili. Li ho sentiti ha detto e sono soddisfatti di questi arresti, anche se chiedono chiarezza. E in effetti è quello che chiediamo tutti noi per la tragica morte del nostro concittadino. Il Comune di Sonnino vuole ricordare Iacovacci e far sì che le prossime generazioni conoscano il suo gesto eroico, per questo ha inoltrato al Ministero la richiesta di intitolazione a lui della scuola che frequentava da bambino. E in più gli sarà anche dedicato un monumento nel parco giochi nuovo di Capocroce. Oltre ai ricordi, però, Sonnino vuole anche verità e giustizia.
«Ci siamo svegliati con una notizia davvero molto importante ha sottolineato il sindaco Sembra, il condizionale è d'obbligo in questi casi, che gli autori di quell'omicidio siano stati arrestati. La vicenda ha molti punti oscuri che vanno chiariti in virtù del grande sacrificio costato la vita a tre persone, tra cui il nostro Vittorio. L'arresto oltre ad assicurare alla giustizia gli autori può sicuramente servire a chiarire cosa è effettivamente accaduto il 22 febbraio del 2021 in Congo. I dubbi sono molti, troppi. Vittorio, che dai primi riscontri, ha frapposto il suo corpo come scudo a difesa dell'ambasciatore ha ricevuto per questo la medaglia d'oro al valor militare. Per Sonnino era comunque già un Eroe. Un figlio di Sonnino che merita rispetto e verità. Lo vuole la famiglia. Lo vogliamo tutti. Chi ha effettivamente sparato? Chi ha armato la mano degli assassini? Era veramente un rapimento? Perché non c'era scorta armata al convoglio? La perizia balistica cosa dice? Le indagini sono libere oppure c'è qualche ostacolo? Personalmente trovo molto strano questo susseguirsi di avvenimenti, ma attendiamo fiduciosi: Sonnino acquisisce questi arresti come segno che qualche cosa si muove, ma non ci accontenteremo di verità di comodo. Vogliamo giustizia».
Stefania Belmonte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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