Napoli, scatta la mobilitazione: «Rivogliamo gli alberi a Posillipo»

Napoli, scatta la mobilitazione: «Rivogliamo gli alberi a Posillipo»
di Valerio Esca
Giovedì 16 Gennaio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 08:01
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«Rivogliamo gli alberi a Posillipo». Nello scenario apocalittico della collina di Napoli, quella che una volta era considerata la cartolina della città, stamattina scenderanno in campo i cittadini per una raccolta di firme, che online ha già raccolto 1500 adesioni. Ad organizzare l’iniziativa, l’appuntamento è fissato per questa mattina dalle 9,30 alle 13 a viale Virgilio 1, l’associazione Gazebo verde, che lancia un grido d’allarme nei confronti del ministero dell’Ambiente e del ministero dei Beni culturali. 

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«Dopo la quasi totale eliminazione degli alberi, avvenuta per presunte malattie, improbabili ragioni climatiche e discutibili motivi di rigenerazione urbana, riteniamo sia essenziale ricreare il paesaggio e la natura della famosa collina di Napoli - spiega Maria Teresa Ercolanese, presidente di Gazebo Verde - Per questo motivo chiediamo di conoscere programmi e tempi di interventi che assicurino il ripristino del patrimonio arboreo e l’estetica dei luoghi così com’è sempre stato nella storia della nostra città compresi parchi e giardini. La petizione integra la raccolta firme online che sarà poi inoltrata a tutte le autorità affinché siano ripiantate tutte le essenze arboree rimosse a Posillipo. Anche rispetto alle somme messe a disposizione dalla Città metropolitana - incalza Ercolanese - non si conoscono bene i tempi, tantomeno i modi, con i quali si interverrà».
 

 

Al centro di uno scenario da guerra, che vede il verde di mezza collina di Posillipo raso al suolo, c’è poi il parco Virgiliano, dove sono in corso i lavori di rimozione di 29 alberature pericolanti. Parco che ha visto accendersi il semaforo verde per i lavori soltanto dopo due mesi di chiusura. Ci sono voluti infatti sessanta giorni per dare il via alle opere di ripristino del parco. 

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Era l’8 novembre scorso, quando un cartello affisso sui cancelli del Virgiliano annunciava «la chiusura del parco e delle attività commerciali interne allo stesso, per interventi alle alberature in seguito al maltempo verificatosi nei giorni 3-6 novembre 2019». Tra i danni registrati in quei giorni di pioggia e vento forte: un albero caduto all’altezza del campo sportivo e appunto 29 alberi a rischio crollo. Fino al termine delle operazioni di abbattimento delle alberature il parco chiaramente resterà off-limits.
 

Sullo sfondo resta al palo il progetto proposto da un gruppo di imprenditori napoletani, figlio di un accordo di mecenatismo con il Comune, per il restyling dell’area superiore del Virgiliano da un valore complessivo di 230mila euro. Fino a quando non termineranno i lavori di abbattimento e smaltimento degli alberi pericolanti non si potrà dare vita all’iniziativa messa in campo dai privati. Sempre che nel frattempo nessuno cambi idea, visto e considerato che il primo incontro tra gli imprenditori e il Comune si è tenuto più di un anno fa.

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Quella di Gazebo verde segue un altro sos lanciato attraverso le pagine del Mattino da Benedetta De Falco, presidente dell’associazione Premio GreenCare. La De Falco aveva invocato «l’intervento del Genio civile dell’esercito. Siamo in uno stato di calamità simile a quello di un terremoto» aveva rimarcato. «La vertenza alberi del Parco Virgiliano e dell’intera collina di Posillipo è diventata questione nazionale - è invece il pensiero del consigliere comunale Pd Diego Venanzoni - Bisogna unire le forze, politica, associazioni e movimenti civici perché presto possa tornare a vivere la più bella cartolina del mondo così come da tutti conosciuta, con un patrimonio arboreo che da sempre ci hanno invidiato».
 

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